di Lucia Portolano per il7 Magazine
Dopo nove anni si rinnovano i vertici degli industriali di Brindisi. Confindustria in questi mesi è alle prese con le elezioni del nuovo presidente. Giuseppe Marinò lascia il timone dopo due mandati e una proroga, negli ultimi anni l’associazione degli industriali non era pronta ad affrontare nuove elezioni ed è stato chiesto al presidente di restare. Gli aspiranti presidenti sono due: Vito Signore, amministratore delegato della Jindal e Patrick Marcucci titolare di una società di consulenza internazionale.
Ciascun associato poteva presentare la propria candidatura. Ne sono arrivate solo due. Una procedura complessa quella per scelta del nuovo presidente che prevede diverse fasi. In questo momento si è consumata la prima fase, quella in cui i 4 “saggi” di Confindustria Brindisi hanno concluso le consultazioni con gli iscritti che hanno espresso la propria preferenza sui due nomi. La relazione dei saggi in merito al risultato e alle varie osservazioni sarà portata all’attenzione della giunta. Questa a sua volta dovrà scegliere un solo nome.
Il candidato scelto sarà infine messo al voto dell’assemblea, della quale fanno parte tutti gli iscritti. Una specie di ratifica che avviene a maggioranza. Ma in assemblea non tutti i voti sono uguali, in base alla quota associativa e quindi al numero dei dipendenti ogni iscritto ha una peso specifico nella elezione. Insomma i candidati dovranno stringere accordi con le realtà industriali più grosse, che ovviamente hanno peso maggiore. Se l’assemblea non dovesse votare il nome scelto dalla giunta allora bisognerà proporre un nuovo candidato. Il tutto avviene a scrutinio segreto.
A conti fatti entro la fine di quest’anno ci sarà il nuovo presidente.
Negli ultimi anni tra politiche interne, crisi economica – industriale, e difficile rapporto con le amministrazioni pubbliche per molto tempo commissariate, Confindustria sul territorio ha perso il protagonismo avuto in passato. A sottolineare le difficoltà anche la mancanza di aspiranti presidenti che hanno costretto Marinò a restare in carica sino ad oggi. La competizione questa volta è a due. Si tratta di due professionalità provenienti da settori industriali diversi. Vito Signore (59 anni) di Lecce è manager della Jindal, la società indiana presente con uno stabilimento alla zona industriale di Brindisi con circa 200 dipendenti. E ingegnere meccanico, ha lavorato per numerose società in giro per il mondo, con esperienza nell’area business trentennale. “Ho accolto la richiesta di candidatura che mi era stata fatta da altre realtà industriali del territorio – spiega Signore – ho dato la mia disponibilità dopo che in estate è venuta meno la candidatura di altre persone che avevamo deciso di sostenere. Per superare l’empasse di non avere ancora una volta un nuovo presidente ho scelto di accettare”. Alla candidatura di Signore si è aggiunta quella di Marcucci. “Non la vedo come una competizioni – aggiunge l’ingegnere – La mia è solo una disponibilità. Ritengono importante il ruolo di Confindustria sul territorio. C’è bisogno di maggiore comunicazione, coinvolgimento e conoscenza sulle capacità territoriali su cui disegnare eventuali progetti. Ma soprattutto c’è la necessità delle piccole realtà imprenditoriali di rapportarsi con le 5-6 grandi aziende presenti a Brindisi”.
Entrambi i candidati hanno consegnato il loro programma che è al vaglio degli iscritti.
L’altro aspirante, Patrick Marcucci (48 anni), laureato in Giurisprudenza è il titolare di una società di servizi di consulenza per l’internazionalizzazione delle aziende con sede a Brindisi e Roma. Ha lavorato diversi anni all’estero, con esperienza da manager in diverse società. Nel curriculum vanta una specializzazione in Inghilterra nel business internazionale. È di Roma, ma vive da 20 anni a Brindisi. Sul programma Marcucci non si sbilancia, attende di conoscere l’esito della decisione finale. Ritiene fondamentale la funzione di Confindustria per le relazioni industriali ma anche per lo sviluppo del territorio. Ma per il resto non vuol aggiungere nulla. Non ora.
Intanto però tra i vari iscritti c’è fermento e si tentano alleanze per conquistare la maggioranza che permetterà di diventare presidente.