Elezioni comunali 2018, Brindisi e Barletta gli unici due capoluoghi in cui si vota in Puglia

Sono 48 i comuni pugliesi, sui 258 complessivi, nei quali il 10 giugno si andrà a votare per le elezioni amministrative. Due i capoluoghi di provincia impegnati, Brindisi e Barletta, ma sono interessati altri centri popolosi come Bisceglie, Monopoli e Altamura, questi ultimi in provincia di Bari. Alcuni comuni vanno al voto per scadenza naturale, altri sono chiamati a rinnovare sindaco e consiglio in anticipo perché commissariati a seguito di una conclusione prematura del mandato amministrativo. Per quanto riguarda la suddivisione territoriale, 8 comuni si trovano nella provincia di Bari, 3 nella Bat (tra cui appunto Barletta e Bisceglie), 8 in quella di Brindisi, tra cui lo stesso capoluogo, 10 in quella di Foggia, 11 in quella di Lecce e 7 in quella di Taranto. Prevalgono i comuni con meno di 15 mila abitanti (sistema maggioritario a turno unico) rispetto a quelli con popolazione maggiore di 15 mila abitanti (dove, nel caso di mancata elezione del sindaco al primo turno, si va al ballottaggio). A Brindisi in particolare si va alle urne dopo un lungo periodo di commissariamento (quasi un anno) a seguito della conclusione per le divisioni nella maggioranza di centrodestra. La giunta, guidata da Angela Carluccio, era durata appena 11 mesi. E peraltro già il mandato del precedente primo cittadino di centrosinistra, Mimmo Consales, si era interrotto a seguito dell’arresto dello stesso Consales a febbraio del 2016. 
A Barletta la giunta di centrosinistra, guidata da Pasquale Cascella (già portavoce del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), ha resistito fino ad aprile. Agli inizi di maggio è stato nominato il commissario. Il mandato di Cascella è stato segnato da qualche difficoltà di tenuta. Anche nel 2015 si era dimesso ma, dopo l’approvazione del bilancio, la decisione era rientrata. Il caso più curioso si registra a Faeto, tra i comuni meno popolati della Puglia e quello più alto, noto anche per il suo prosciutto. Nel piccolo centro del subappennino dauno, in provincia di Foggia, al confine con la Campania, si parla la lingua franco-provenzale, oltre all’italiano. L’anno scorso alle elezioni non venne presentata alcuna candidatura a sindaco né, di conseguenza, a consigliere comunale.
Quest’anno, dopo il periodo di commissariamento di circa un anno, si sono presentati otto candidati alla massima carica per poco più di 600 abitanti. Cinque aspiranti alla fascia tricolore sono poliziotti di professione (della Penitenziaria), in servizio a Foggia e in provincia. Visto il numero di abitanti (circa 800mila) e di comuni coinvolti, in Puglia si tratterà di un test amministrativo indicativo, dopo l’ottimo risultato del Movimento 5Stelle e, a seguire, del centrodestra alle politiche del 4 marzo. Tuttavia decisive risulteranno le figure dei candidati sindaci designati e le liste civiche che orami rivestono una importanza sempre maggiore, anche nelle città più grandi.