Francavilla, Mercatone Uno. Un incubo senza fine: 9 licenziamenti

di Francesca Mascia per IL7 Magazine

Per il Mercatone Uno di Francavilla Fontana si prospetta l’inizio di una nuova stagione, ma a pagare il prezzo più alto del cambiamento sono ancora una volta i dipendenti e le loro famiglie. A partire dallo scorso 10 agosto i commissari del gruppo Mercatone Uno (in Amministrazione Straordinaria) hanno formalizzato la cessione alla società Shernon Holding S.r.l. di 55 punti vendita presenti in tutta Italia. Il marchio dell’azienda, così come i rapporti con le società logistiche e le sedi sono rimasti invariati. Tuttavia cambiamenti ben più drastici erano in via di sviluppo e, già dall’inizio di questo mese, sono stati messi in atto: 9 dei 43 dipendenti del punto vendita di Francavilla hanno ricevuto la lettera di licenziamento e fino a gennaio saranno in cassa integrazione. I contratti dei restanti 34 sono stati invece nuovamente redatti per ciascun settore e sono diventati tutti part-time: insomma, dalle 38 ore stabilite dal vecchio contratto, i dipendenti lavoreranno poco più di 20 ore a settimana. Gli unici attualmente impegnati nel lavoro full-time sono i direttori.
A quasi quattro settimane di distanza dai licenziamenti, la situazione resta invariata. Si ipotizza, tra le misure volte a superare il fenomeno della disoccupazione, la creazione di un nuovo piano di assunzioni che provvederà, tra l’altro, al reinserimento delle figure escluse anche nei punti vendita di Francavilla o, in alternativa, di altre città. Ma perché ciò avvenga occorre tempo, e per i nove ex dipendenti –sia per i più giovani che per i più anziani- la ricerca di un nuovo posto di lavoro è iniziata da tempo.
La situazione è nel frattempo monitorata da diverse categorie di sindacati, che intanto rivendicano tempi più stretti per le trattative e preannunciano una fitta serie di incontri nelle prossime settimane. «Siamo in attesa di conoscere cosa accadrà ai lavoratori -spiega Amedeo Montagna, responsabile provinciale della Filcams Cgil – e auspichiamo una ripresa della produttività delle vendite». «In termini di organizzazione del lavoro la situazione è fluida –prosegue Montagna- e al contempo nota: si tratta di capire quali decisioni prenderà il governo in merito alla ricollocazione del lavoro. Allo stato attuale gli interventi garantiti dal governo non sono stati ancora messi nero su bianco».
Se la crisi del settore è da una parte ormai evidente, è anche vero che il Mercatone Uno di Francavilla Fontana non è estraneo ai cambiamenti improvvisi. L’inaspettata chiusura nel marzo 2015 insieme al punto vendita di Brindisi fu infatti un duro colpo per l’intera città, che vide scendere in campo anche le forze politiche locali. Ma le tensioni vennero meno quattro mesi dopo, ossia quando venne diffusa la notizia della riapertura del punto vendita nella città degli Imperiali.
Sul piano nazionale, le vicende che hanno coinvolto l’azienda italiana negli ultimi tre anni sono state lunghe e soprattutto complesse. La società infatti è stata bando di concorso più di una volta e soltanto dopo diverse trattative sono stati individuati nei mesi scorsi i due principali acquirenti: la Shernon Holding appunto e la Cosmo Spa, che ha rilevato invece 13 punti vendita. In prospettiva c’è dunque il rilancio del settore con un conseguente quanto auspicabile aumento delle vendite.
«I cambiamenti veri e propri – fanno sapere alcuni dipendenti del punto vendita francavillese – si sono visti nei licenziamenti e nell’orario dimezzato così all’improvviso. Finora non abbiamo conosciuto nessun membro della società che si è insediato da poco, andiamo avanti con le vecchie figure che gestivano il punto vendita. Siamo molto dispiaciuti per quanto è accaduto ai nostri colleghi. Pare che entro il 2022 ci saranno nuove assunzioni, ma sappiamo bene che nessuno al giorno d’oggi può permettersi di aspettare così tanto per trovare un lavoro».