Il Discobolo e Vito Daniele: la storia della musica a Brindisi

di Giovanni Membola per il7 Magazine

Per quasi mezzo secolo è stato un punto di riferimento per gli amanti della musica di Brindisi, e non solo. Lo storico negozio di dischi e strumenti musicali “Discobolo”, vera e propria istituzione della città, ha accompagnato il cammino della musica locale, nazionale ed internazionale sin dal 1953, anno in cui il giovane ventenne Vito Daniele decise di coronare il suo grande sogno aprendo il suo primo esercizio commerciale in via Santabarbara angolo via Marco Pacuvio, nel cuore del centro storico. “Quando ti scorrono le note nel sangue, non puoi fare una scelta diversa” afferma al ricordo di quei giorni. Le ripetute preghiere alla Madonna di Pompei, tanto invocata per la riuscita di quel desiderio, portarono finalmente al dono tanto ambito, anche se furono i suoi genitori – titolari della vicina rivendita di alimentari a tutti nota come “Nina di Oreste” – ad aiutarlo nell’importante investimento economico, e ci videro giusto.
Per dieci anni la sede è rimasta lì, in quel suggestivo negozietto di dischi dove si vendevano anche alcuni piccoli elettrodomestici insieme a pochi strumenti musicali. Poi il salto definitivo, con il trasferimento nella più centrale via Mazzini, al civico 7, dove per circa quarant’anni musicisti, più o meno noti, e tantissimi appassionati di musica si rivolgevano per trovare ogni tipo di alchimia musicale: dischi in vinile 33, 45, 78 e persino i rarissimi 16 giri, le diffusissime musicassette, i nastri magnetici Stereo8 sino ai più recenti compact disc. Vito Daniele (“il cognome è Daniele, come Pino Daniele, una garanzia nel mondo della musica” precisa divertito), da grande appassionato e cultore di musica, riusciva a trovare la soluzione ad ogni richiesta attinente tutte le ramificazioni dell’albero della musica: dalla classica alla musica leggera, dal Blues al Soul, dal Jazz al Rock, compresi gli innumerevoli sottogeneri.
Quando si varcava la soglia di questo tempio dell’arte musicale, probabilmente il più longevo tra tutti i negozi di dischi di Brindisi, si veniva immersi in quel tipico odore di vinili e si restava conquistati dai colori e dalle immagini delle tantissime copertine, che già spiccavano sulle due vetrine esterne sempre aggiornate con le ultime novità di mercato, dove frequentemente si fermavano gruppi di ragazzi anche solo per guardare. La folla dei fan si ripeteva ogni qualvolta un artista più o meno famoso veniva accolto nel mitico negozio: Lucio Dalla, Sergio Endrigo, Nico Fidenco, Mimmo Cavallo, Pupo, Louiselle, Gino Santercole e Ricki Gianco (appartenenti al clan Celentano), Lena Biolcati (cantante e attrice, poi sceneggiatrice di commedie musicali), i cantautori brindisini Gianni D’Errico e Tony Bungaro, ma anche attori come Lello Arena, Alvaro Vitali (il comico “Pierino” del cinema italiano) e Franco Dani (noto divo dei fotoromanzi). “Ricordo quando ospitammo Little Tony, all’apice della sua carriera, le ragazze sembravano impazzite, nel tentare si avvicinarsi per toccarlo e farsi rilasciare un autografo, spinsero così tanto il banco vendite da bloccare l’artista con le spalle sulla vetrina posteriore” racconta Anna Gentile, moglie e madre dei loro tre figli, nonché preziosa collaboratrice di Vito Daniele per tantissimi anni, ancor’oggi il suo vero e grande sostegno. “Gianni Togni si rivolse a noi perché non riusciva a trovare un albergo libero in città, lo invitammo a restare a casa nostra, ma non volle accettare, anche se apprezzò notevolmente la nostra proposta – ricordano ancora – mentre il cantautore nonché conduttore televisivo Luca Sardella desiderò tanto invitarci a pranzo al ristorante il Cantinone, in piazza Dante, per ricambiare la nostra ospitalità”.
Il leggendario negozio ha vissuto e cavalcato l’onda dei mitici e irripetibili anni ’60, quando la vendita dei dischi e delle musicassette veniva notevolmente spinta dal Festival di Sanremo: “potevamo già immaginare chi poteva vincere la competizione nazionale sulla base della quantità di dischi che ci proponevano”; in quel periodo il Discobolo era uno dei principali fulcri della cultura musicale della città, insieme ai negozi di Cosimo Calia, Rino Graziuso, Enrico De Anna e quello al rione Commenda di Ugo D’Aprile, ha diffuso il “verbo” della musica a generazioni di giovani, nutrendo mente e spirito dei tanti appassionati. Grazie alla disponibilità e la competenza del sig. Vito, qualità riconosciute da tutti, il locale di via Mazzini era divenuto un punto di incontro e di confronto tra intere generazioni di acquirenti, dove si poteva condividere gli stessi interessi, chiacchierare, confrontarsi e scambiare pareri musicali riguardo cantanti e album in uscita, una sorta di rifugio per chi sapeva ascoltare le molteplici sfumature dei suoni. Indimenticabile anche il tipico logo a rappresentare una delle sculture più famose dell’antichità, l’atleta di Mirone (455 a.C.) con il torso flesso in avanti nell’atto di scagliare il disco. Sull’immagine troneggia la scritta “disco originale”, come a prendere le dovute distanze dai tanti prodotti contraffatti che si cominciarono a trovare in commercio soprattutto dopo l’avvento della tecnologia digitale, in modo particolare con i cd masterizzati e gli mp3. Fu proprio con la diffusione di tutte queste forme alternative di ascolto che iniziò il declino di tanti negozi di dischi, “si vendevano quasi esclusivamente cd vergini, nulla più, il mercato era in piena crisi e si facevano tanti sacrifici – ricordano malinconici i coniugi Daniele – il colpo di grazia arrivò con un furto: i ladri praticarono un foro sulla parete esterna durante i lavori allo stabile e portarono via molti prodotti, un danno di circa ventimila euro. Fu così che nell’ottobre del 2001 decidemmo a malincuore di chiudere la nostra amata attività commerciale”. Ai primi tempi non fu per niente facile, era crollato un mondo, fatto di certezze, di amore e di tantissima passione. Fortunatamente questi sentimenti non sono mai tramontati, Vito Daniele ancora oggi, all’età di 88 anni (portati benissimo!), continua ad ascoltare musica di ogni tipo e in ogni forma, inoltre si tiene impegnato con il suo sito web BrindisiCultura, dove diffonde quotidianamente le informazioni e le notizie su eventi di ogni genere. Ha anche raccolto una serie di brani musicali della tradizione popolare brindisina prodotta nel 1989 dalla 3d Records in collaborazione proprio con il Discobolo di Brindisi, e li ha proposti sul proprio canale YouTube dove è riuscito a coinvolgere quasi quattrocento iscritti.
Tanta gente ricorda ancora con stima e affetto il “signor Discobolo”, in molti lo riconoscono per strada e si fermano a ricordare quel bellissimo rapporto, così familiare, che aveva con i tanti clienti. Per tutti i brindisini Vito è sempre stato una brava persona, umile, onesta, competente, attento ed espertissimo di ogni genere musicale, conosceva la musica mondiale e la portava nella sua città, e quando qualcuno non ricordava il titolo di una canzone, bastava canticchiarla e Vito riusciva a trovare sempre il disco giusto. C’è chi lo ricorda anche nelle trasmissioni di Radio Video Brindisi dove presentava le tanto attese “Novità della settimana”, un appuntamento immancabile per numerosi ascoltatori. L’importante ruolo sociale svolto durante il suo lungo ed appassionato impegno professionale nell’evoluzione della cultura musicale, gli è valso il riconoscimento sia del Comune di Brindisi, con l’attribuzione del premio “Cortesia”, che della Camera di Commercio, con il conferimento nel 2002 del diploma-medaglia d’oro per la “fedeltà al lavoro e progresso economico”.
“Non mi sono mai rassegnato alla chiusura del negozio e nella prossima vita, quando rinasco – promette sorridente – sono sicuro che riaprirò il Discobolo 2, ma allo stesso tempo vorrei tanto organizzare un evento per valorizzare i tanti cantanti e gruppi musicali locali, farli uscire da quei garage dove studiano e suonano, e dar loro quella giusta opportunità per farsi conoscere ed apprezzare come meriterebbero”.