Lino & Piero Schena, stile ed eleganza mai fuori moda

di Giovanni Membola per il7 Magazine

Diffondere l’arte dello stile e i principi del buongusto. È stata questa la principale mission di Lino e Piero Schena, sinonimi di qualità e affidabilità nella selezione di abbigliamento firmato dai grandi nomi dell’alta moda. Con le loro proposte esclusive hanno guidato generazioni di brindisini all’eleganza, infondendo i principali valori di classe e raffinatezza.
Angelo Mario Schena, detto Lino, è praticamente cresciuto nel commercio dell’abbigliamento, al principio come itinerante, muovendosi con la sua Balilla 508 a tre marce su tutto il territorio regionale, poi con il suo primo punto vendita al civico 1 di via Thaon de Ravel, sul limite del rione Sciabiche. Da ragazzo aveva lavorato come operaio ai cantieri Saca, dopo brevi esperienze come fabbro, carrozziere e apprendista meccanico. “Non ho avuto la fortuna di poter continuare a studiare, così come avrei voluto” scrisse su una memoria manoscritta, gelosamente conservata dal figlio Piero. Il suo talento era evidente, bastò un breve tirocinio con un venditore ambulante nella sua Fasano per padroneggiare nell’arte della compravendita. I vari grossisti baresi lo avevano conosciuto e si erano accorti delle sue speciali attitudini, per questo lo aiutarono concedendogli da subito grande fiducia.

Lino Schena

Aprire un punto vendita a Brindisi era il suo sogno che finalmente si realizzava, a guidarlo e a sostenerlo, non solo economicamente, c’era sua moglie Maria Nobile, responsabile di reparto in un opificio fasanese, una donna competente, determinata e rispettata da tutti. Lino per anni ha vissuto da solo nel capoluogo per l’intera settimana, prendendo in affitto una camera in via Lauro e in via Pozzo Traiano, solo la domenica rientrava a Fasano per stare insieme alla sua famiglia. Nei periodi estivi a volte portava con sé il figlio Piero, l’erede naturale nell’attività commerciale (l’altro figlio, Vito, è un medico ginecologo nel milanese). In quel negozietto “quattro metri per quattro”, ricavato da una stanza dell’abitazione di un pescatore, ha vestito per diversi anni operai e militari della vicina Difesa.

Nel 1959 arrivò finalmente l’atteso salto di qualità. Con la coraggiosa apertura dello storico negozio di via Romolo, “in quella landa desertica che era il rione Commenda”, l’intera famiglia decise finalmente di trasferirsi a Brindisi. Lino, da buon visionario, volle distinguersi dagli altri negozi di abbigliamento della città, proponendo esclusivamente capi e griffe di fascia alta, portando per la prima volta a Brindisi firme dell’alta moda italiana e di oltre confine, come Valentino, Versace, Sorelle Fontana, Pierre Cardin, Mariella Burani, Enrico Coveri, Repoter, Paciotti, Zileri, Biagiotti ecc. La sfida, che poteva sembrare impossibile, venne presto vinta con l’affermazione del marchio “LS”. La speciale abilità di attrarre clienti da ogni parte venne sostenuta dal particolare contesto storico, il cosiddetto miracolo economico dei primi anni ‘60, una vampata di energia che vide una netta crescita anche dei beni di consumo. Sempre in quegli anni, Lino Schena riuscì ad organizzare i primi defilé di moda. Qui nessuno aveva mai assistito ad una sfilata con indossatori e modelle di esperienza, fatti venire apposta da Roma e Firenze. Le prime passerelle si tennero al Cral Saca di via Indipendenza, altre al Cinema Astra, proprio di fronte al suo negozio di abbigliamento, e alla Selva di Fasano. Indimenticabile, per il grande successo di pubblico e l’ampia risonanza mediatica, fu l’evento organizzato nel 1962 all’interno del Castello di Oria dei conti Carissimo.

Dopo aver conseguito la maturità di ragioniere, Piero decise di entrare a far parte dell’azienda di famiglia e occuparsi, almeno inizialmente, della parte contabile, solo successivamente si affiancò anche negli acquisti e nelle vendite. “Mio padre era un vero esteta, sempre alla ricerca del bello. Aveva intuito e spiccate capacità commerciali, ma aveva bisogno di qualcuno che gli curasse i crediti – ricorda Piero Schena – si fidava dei suoi clienti, molti dei quali venivano dai paesi della provincia e da quelle vicine. Rappresentavamo la novità assoluta e garantivamo la migliore qualità dei tessuti e abiti dal taglio innovativo”. Durante quei dieci anni circa di collaborazione, Lino e Piero frequentarono le principali fiere italiane ed estere e le più importanti showroom per selezionare, tra le collezioni più ricercate, abiti curati nei dettagli per valorizzare le proporzioni ed esaltare il comfort. “Il lato artistico delle nostre proposte era portare a Brindisi l’eccellenza della moda. Abbiamo scelto e consigliato talentuosi stilisti, divenuti poi brand prestigiosi, inoltre siamo stati i primi a offrire la lana fredda pure per gli abiti estivi. Volevamo essere accurati, creativi e allo stesso tempo originali”.

Lino Schena, l’ultimo a destra, con il conte Carissimo dopo la famosa sfilata nel castello di Oria

Nel 1982 si decise di aprire un nuovo negozio nel centro cittadino, su Corso Roma. “Era un’idea che mio padre aveva in mente da tempo, principalmente per acquisire nuova clientela e permettere a coloro che dal centro venivano alla Commenda di servirsi in una sede più vicina”. Così prese vita “LS è Moda”. La gestione venne affidata per intero a Piero, che grazie al suo costante impegno e le straordinarie doti professionali, raggiunse presto quel successo tanto meritato. Si è sempre applicato con passione al suo lavoro, studiava le tendenze della moda e ricercava l’unicità dei prodotti da proporre, facendo sempre “le cose per bene”. “Questo mestiere mi ha permesso di vincere la timidezza” confessa. “Sin da giovanissimo ho seguito mio padre negli atelier più esclusivi, siamo andati a Parigi, a Londra e nelle più vivaci maison. Poi la strada l’ho percorsa da solo, sempre attento e meticoloso nella scelta dei capi di ottima manifattura, rifiniti e particolareggiati. Il mio nome doveva assicurare uno standard superiore, per questo affiancavo all’etichetta originale il mio marchio, a garanzia di qualità”. Ciò gli ha consentito di crearsi una identità professionale differente, probabilmente meno nota rispetto a quella del padre, ma altrettanto affermata e riconosciuta.

Piero Schena ha messo in pratica idee basate su tecniche di vendita moderne, usando una terminologia mai banale. Con uno stile inconfondibile e con modi gentili e delicati, si è adeguato al tempo e alle generazioni, mettendo a proprio agio chiunque. Ha sempre avuto un rapporto diretto con i clienti, preferiva stare al loro fianco e guidarli nella scelta del vestire in modo elegante e al passo coi tempi, suggerendo con discrezione l’accostamento sobrio degli abbinamenti e l’impostazione estetica. Attento anche nel rispetto dei ruoli e delle persone (“avevo collaboratrici e non commesse; ero il titolare, non il padrone”) e determinato nel mantenere la filosofia del prezzo fisso e competitivo. Da bravo ‘sognatore’ ha voluto proporre abiti lunghi da indossare di sera e non solo durante le cerimonie, inoltre ha saputo organizzare sfilate di moda sempre ben riuscite, la più suggestiva è certamente quella sul lungomare, ai piedi della scalinata virgiliana.

La boutique di via Romolo alla Commenda

Persino nella strategia di marketing la famiglia Schena si è distinta nell’innovazione. L’allestimento degli spazi espositivi, ad esempio, veniva affidato a vetrinisti di professione, una novità assoluta per quei tempi. Per giunta, in linea con la cultura e i valori che si volevano esprimere, il negozio del centro venne integrato con un atelier d’arte contemporanea. Una esposizione di opere pittoriche a cura del prof. Guastella e dell’artista cegliese Uccio Biondi fu infatti allestita all’interno del punto vendita dall’ottobre ‘97 al luglio del ’98.

Nel 1992 chiuse il negozio della Commenda, nel 2014 quello di Corso Roma, da allora è andato perduto quel particolare fascino senza tempo che entrambi avevano saputo donare alla città. In tutti quegli anni non sono mancati i meriti e i riconoscimenti. Lino ne ha ricevuto davvero tanti, è stato addirittura insignito del titolo di Cavaliere e di Commendatore della Repubblica. A Piero invece sono rimasti impressi nel cuore soprattutto le numerose attenzioni e le gratificazioni ricevute dai suoi tanti clienti, che hanno apprezzato la serietà nel lavoro e le sue maniere garbate. Entrambi hanno firmato una pagina importante nella storia del costume, non solo locale.