Matarrelli, 100 giorni da sindaco: «Mesagne ha ripreso a crescere»

Solo 15 chilometri, solo 10 minuti d’auto o i 20 minuti di un pullman, ogni ora copre la distanza tra Brindisi e Mesagne. La distanza non racconta di una differenza, quella che vede Mesagne sempre più attiva nel ruolo di protagonista della fertile piana brindisina, dove alla vocazione agricola si è aggiunta una variegata e composita realtà industriale, che fa dell’area per gli insediamenti produttivi di Mesagne un vero e proprio sistema imprenditoriale in continua via d’espansione.
Il centro urbano, con particolare riferimento al suo centro storico, ridonato alla fruizione pubblica è luogo frequentatissimo e nel breve volgere di qualche stagione è divenuto il salotto dove ci si incontra, si mangia, si beve, ma soprattutto si sta bene insieme e quella piazza dei commestibili, perduta la vocazione commerciale, ha assunto valore di agorà, piazza dove si scambiano le emozioni. Il flusso dei frequentatori va ben oltre i residenti, e tantissimi sono coloro che alla domestica Brindisi, preferiscono la serata da trascorrere in qualche localino mesagnese.
Nel vecchio mercato del pesce, da qualche anno ha trovato sede un centro di promozione culturale, che ha avuto la forza di divenire il cuore della vita creativa dei giovani mesagnesi. Qui ha preso avvio la carriera artistica dei Boomdabash, qui è viva e continua l’attività di promozione e di produzione di idee ed i giovani mesagnesi non si fanno mancare l’occasione di frequentarlo
È proprio presso il “Lab Creation” che il sindaco mi invita a raggiungerlo, per l’intervista. Attraverso il centro storico zigzagando fra le recinzioni dei cantieri aperti per i lavori di rigenerazione urbana. Le anonime e grigie barriere mortificano, ma non offendono gli scorci da cartolina che offre il centro storico. I lavori sono necessari, ma i fiori e le piante che ingentiliscono le viuzze, sono lì a testimoniare la gentilezza e l’ospitalità di un luogo, che qualche decennio fa era off-limits, essendo il cuore della Sacra Corona Unita.
Chiedendomi di pazientare perché presiede la presentazione dei progetti di lavoro per 12 unità nell’ambito del Servizio Civile.
Lei è divenuto sindaco 100 giorni fa, un tempo sufficiente per sedimentare le emozioni, comprendere le ragioni e programmare l’azione della sua sindacatura.
“Ho accettato la sfida della candidatura con la piena consapevolezza che il lavoro sarebbe stato duro, ma proprio per questo ho ritenuto di poter dare un contributo alla città Dopo la mia elezione, divenuto sindaco di Mesagne, rappresentante di tutti, non ho più raccolto alcuna contrapposizione, da quel momento, per me, tutti i mesagnesi sono pari, non ci sono figli e figliastri o amici o avversari. Solo con questa consapevolezza, si può cercare di contribuire e si riesce ad entrare in empatia con la città. L’empatia non può essere manifestata solo con le belle parole o dai proclami, quando sei sul territorio non basta saper comunicare ma hai la necessità di interagire con i tuoi concittadini, ecco perché sin dal primo giorno ricevo chiunque me ne faccia richiesta seguendo un sistema di regole che ci siamo imposti e condiviso”
Che tipo di richieste le arrivano?
Il sindaco non può dare risposte a bisogni particolari, ma ha da costruire percorsi che possano dare risposte di carattere generale, quindi anche i bisogni più elementari, il lavoro, le opportunità per i figli, della crescita del territorio.
Mesagne è dotata di un comparto produttivo importante, come pure si registra la presenza di un buon tessuto associazionistico.
Il coinvolgimento del mondo produttivo e dell’associazionismo che sono vivi er presenti a Mesagne che però per un certo periodo hanno vissuto una stagione un po’ dormiente, perché da chi ha amministrato la città non ha sollecitato e reso partecipi i cittadini. In soli tre mesi abbiamo realizzato decine e decine di iniziative che hanno visto i cittadini mesagnesi pro-ta-go-ni-sti.
In cosa ha fallito la trascorsa amministrazione?
Io non ho nulla di personale con Pompeo Molfetta, ma ho registrato che, non solo non riusciva a parlare alla città, ma non riusciva ad interagire con le forze politiche che lo hanno sostenuto, neanche con i consiglieri e neanche con la giunta. Tutti i suoi assessori, il presidente del consiglio, i consiglieri uscenti, tranne un caso, si sono schierati dalla mia parte. Probabilmente perché hanno riconosciuto in me la capacità di ascolto, di interazione e di sintesi, che probabilmente è mancata. Io parto dall’assunto che il mio punto di vista, per quanto sia gradevole per me, può modificarsi col confronto con idee migliori.
Un esempio?
“Dal 5 al 25 agosto ho chiuso il centro storico anche ai residenti, dalle 21 alle 2, cosa mai accaduta, pensando che nel tempo di maggiore fruizione del centro storico, interessato da molte iniziative di carattere culturale e d’intrattenimento liberarlo dagli oltre 400 passaggi quotidiani dei veicoli dei residenti, avrebbe contribuito ad una migliore gestione dello spazio urbano del bel centro storico.
«Ho convocato i residenti in un’assemblea presso il comune. A fronte delle mie intenzioni ed alcune lamentele, ci furono cittadini che mi diedero alcuni suggerimenti che accolsi immediatamente l’ordinanza tenendo conto di quei suggerimenti. Un esempio banale ma significativo per far comprendere qual è l’approccio di condivisione e partecipazione che appartiene all’azione di governo della mia giunta”.
L’estate mesagnese si è contraddistinta per aver attratto un inatteso flusso di visitatori.
“Abbiamo realizzato un percorso importante, nonostante lo si sia elaborato in soli 10 giorni. Abbiamo delle idee, un po’ più ambiziose per la nostra Mesagne ma l’esperienza di quest’anno ci ha molto confortati.
La prima edizione del Messapia Film Festival ha riscosso grande successo e già dopo la prima edizione, è in predicato che il prossimo sarà inserito nel circuito dei “Film Festival” e riceveremo finanziamenti regionali, perché possa strutturarsi e crescere. Non è mancata anche la tradizione della “Fera di la Fugazza Chena” un evento eno-gastronomico che esalta il valore della nostra cultura popolare e che ha visto la partecipazione di oltre 10.000 visitatori giunti da Brindisi, dalle località più vicine sino a quei turisti presenti nelle colline del brindisino che hanno voluto apprezzare Mesagne”.
Mesagne è anche impresa, comparto industriale, agroalimentare e non solo.
Seguendo il pensiero guida di liberare il dialogo e le potenzialità, abbiamo offerto la nostra massima attenzione e disponibilità a due iniziative importanti per il territorio, ma tutte, nella disponibilità di adire ad un accordo etico, ovvero che esalti col vero valore del lavoro: il lavoratore, le sue salvaguardie i suoi diritti, anche il rispetto per il territorio e il suo ambiente.
La realizzazione di uno stabilimento per la produzione di medicinali che porterà lavoro per alcune decine di nuove assunzioni e l’accordo con il colosso dell’agroalimentare che gestiste marchi importanti come Cirio che qui a Mesagne intende concentrare la produzione di salse e pelati di pomodoro, che comporterà l’avvio di circa 500 nuove assunzioni stagionali.
Mesagne è una realtà molto importante anche per la sanità privata, anche se io preferisco vedere migliorare la sanità pubblica. Con alcuni centri privati presenti, abbiamo raggiunto l’accordo che a seguito di servizi ai privati, una parte di ogni prestazione rientrerà in un fondo a cui attingere per coloro i quali non hanno la possibilità di pagare neppure il servizio pubblico.
Mi piace sottolineare come a Mesagne, a cura di don Pietro De Punzio, è nata la “Casa di Zacheo” un centro dove vengono distribuiti ben 50 pasti quotidiani ed assistite decine di persone mesagnesi che hanno bisogno. Mi piace sottolineare l’opera meritoria, perché è quel valore aggiunto di una città che ha radici e valori che ci vedono tradizionalmente uniti attorno alla nostra Protettrice, che viene celebrata e venerata con grande partecipazione di popolo.
E per finire i giovani, le aspettative le azioni
“Siamo ospiti del luogo che ha visto nascere il gruppo musicale dei “Boomdabash”, esplosi alla notorietà nazionale, ma mi piace ricordare il writer mesagnese “Millo” Carmelo Molfetta medaglia d’oro alle olimpiadi, il comparto dello sport che vede la Pallavolo esprimersi a Mesagne col maggior numero di atleti e campionati di Puglia. Alle politiche giovanili abbiamo delegato un giovane di soli 24 anni ma quel che voglio sottolineare è che ai giovani questa amministrazione guarda e si riferisce con il massimo dell’attenzione. Non è un caso che le iniziative legate alle opportunità offerte dal Servizio Civile erano assenti da Mesagne da circa 12 anni”.