Mesagne si smarca dalla Sacra corona unita. E si Libera

di Fabiana Agnello per IL7 Magazine

Ore 5 del mattino: la campanella della scuola elementare «Falcone» sveglia chi dorme sulle brandine nelle aule.
Inizia così la prima settimana dei campi di formazione e impegno sui beni confiscati alla mafia di «E!state Liberi! 2018» a Mesagne, la culla storica della Sacra corona unita, che oggi vuole smarcarsi da quelle ombre.
Mesagne è tra le 50 località coinvolte nelle 13 diverse regioni d’Italia ad ospitare i campi formativi che da due anni forniscono un supporto e dimostrano un’ importante vicinanza alla delicata realtà della Cooperativa Sociale “Terre di Puglia- Libera Terra”, impegnata nella gestione dei vigneti e delle terre confiscate all’ex “cassiere della Scu”, Tonino Screti, tra Torchiarolo e San Pietro Vernotico.
La presenza continua del primo cittadino, Pompeo Molfetta, nei tre campi di E!state Liberi! ha dimostrato la volontà di cambiamento di una Mesagne che intende tagliare col passato aprendosi ad una conoscenza autentica della sua storia e dandosi delle regole nella ricerca del contrasto civile alle ingiustizie sociali, alla corruzione e alla mafia perché lo Stato è più potente.
E!state Liberi! è un progetto promosso da “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” di Don Luigi Ciotti realizzato in collaborazione con partner nazionali come il Corpo Forestale dello Stato e le realtà associative aderenti a Libera tra cui Aifo, Agesci, Cngei, Arci, Legambiente, Gruppo Abele, Cinevomel Foundation, Uisp, Cgil, Cisl, Uil, Flai Cgil, Spi Cgil e le associazioni studentesche, il progetto Policoro della Conferenza Episcopale Italiana e che, localmente, conta sul Presidio Libera di Brindisi ed il neonato Presidio Libera Mesagne.
Singoli, gruppi e minorenni provenienti da diverse zone d’Italia, hanno impegnato 7 giorni della propria estate in un’esperienza di viaggio nei terreni e nelle proprietà appartenute ai boss e oggi restituite alla comunità grazie alla legge 109/96 (completamento della legge Rognoni- La Torre) che permette ad associazioni e cooperative il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia.
In tre settimane tra luglio e agosto, la Coop. Soc. Terre di Puglia- Libera Terra ha potuto contare sulla partecipazione attiva, la presenza fisica e la volontà di conoscere la storia del nostro territorio del Gruppo parrocchiale di Bruzzano (Milano), dei volontari Spi Cgil dell’Emilia Romagna e dei soci di Coop Alleanza 3.0 provenienti da varie zone d’Italia.
Ogni delegazione è stata accolta nella sede dell’associazione “Giuseppe Di Vittorio” nei lunedì pomeriggio e poi trasferita presso la scuola “G. Falcone” da dove ogni mattina i volontari sono partiti alla volta dei vigneti e dei terreni confiscati alla Scu “sporcandosi le mani” in attività di impegno manuale come la ristrutturazione del bene, procedimenti di bonifica, affiancamento ai soci della cooperativa nelle attività quotidiane.
I pomeriggi sono stati dedicati ai momenti di formazione e di approfondimento del fenomeno mafioso locale e del contrasto ad esso grazie anche alla presenza territoriale del neonato Presidio Libera Mesagne nella cornice di Masseria Canali (confiscata al boss Carlo Cantanna ed oggi gestita dalla Coop. Soc. Terre di Puglia): il tema scelto quest’anno dal responsabile dei campi organizzati a Mesagne, Valerio D’Amici, è stato l’«ecomafia».
I campisti hanno incontrato il magistrato Raffaele Casto portavoce della dignità del lavoro, dell’applicazione giusta delle leggi, del ruolo della magistratura e della cittadinanza; dibattuto con Ruggero Capone, comandante dei Carabinieri Forestali Cutfaa, sulle agromafie; discusso di ambiente e legalità con la responsabile di Legambiente Puglia, Mariflò Magli; confrontati sul tema del caporalato con Antonio Macchia, segretario generale della Cgil Brindisi; Michela Almiento, segretaria generale dello Spi Cgil Brindisi e con Antonio Ligorio, segretario Flai Cgil Brindisi.
In un clima di rabbia, di dolore, ma mai di silenzio hanno ascoltato le testimonianze di Pinuccio Fazio, papà di Michele Fazio, sedicenne coinvolto per errore in uno scontro a fuoco tra i clan rivali Capriati e Strisciuglio, oggi divenuto il simbolo di una Bari Vecchia in rinascita; e di Alessandro Tedesco, figlio di Giovanbattista, il vigilante dell’Italsider di Taranto, freddato con un fucile perché contrastava le imposizioni della Scu nell’acciaieria sul finire degli anni Ottanta.
Il Presidio Libera Mesagne ha organizzato una serata per raccontare la storia e l’orribile morte di Marcella Di Levrano che si ribellò alla Sacra corona unita, citata anche nella tesi di laurea della mesagnese Federica Cozzetto, “La criminalità organizzata in Puglia- La mafia atipica”, intervenuta durante l’incontro, e tema di un percorso formativo alla legalità e alla memoria delle vittime innocenti di mafia degli alunni del liceo scientifico “E. Ferdinando”, «Marcella torna a casa», seguiti dalla prof.ssa Maria Giovanna Caforio (referente del Presidio Libera Mesagne).
Tra le uscite per conoscere le bellezze ed i luoghi simbolo del territorio, i volontari hanno trascorso giornate immersi nella Riserva di Torre Guaceto guidati dagli esperti biologi e archeologi del team del Consorzio di Gestione della Riserva per toccare con mano storie di impegno ambientale che superano i reiterati atti intimidatori e partecipato agli eventi dell’ExFadda, il laboratorio urbano di San Vito dei Normanni nato dal programma “Bollenti Spiriti”.
E!state Liberi! di Mesagne ha attirato l’attenzione di Alessio Giannone, alias Pinuccio, inviato di Striscia La Notizia che ha raccolto le testimonianze e documentato un’intera giornata trascorsa insieme ai volontari visualizzabili sul suo profilo Instagram.
Sono numerose le esperienze in cui i partecipanti, al primo contatto con Libera, di ritorno dai campi cominciano ad impegnarsi quotidianamente nell’associazione nel proprio territorio di provenienza.
Insieme si cerca la giustizia sociale, la verità, la tutela dei diritti, una politica trasparente ed una legalità democratica fondata sull’uguaglianza per una memoria viva e condivisa.
«Insieme» è la parola chiave dell’educare.
Educate, educatevi, educhiamoci.