Sant’Apollinare, la spiaggia più famosa nel romanzo di Carmen Nolasco

di Michele Bombacigno per il7 Magazine

È da pochissimi giorni in libreria l’ultimo romanzo di Carmen Nolasco. Con La spiaggia (Fides Edizioni, 2023) la scrittrice conferma la sua prolificità – è questa la settima pubblicazione in sette anni – ma anche e soprattutto la sua versatilità, in virtù della quale è in grado di muoversi, sempre con eccellenti esiti, su diversi registri stilistici e di spaziare tra diversi generi letterari, pur essendo ormai pervenuta da tempo a una precisa identità di narratrice originale e difficilmente catalogabile in un genere piuttosto che in un altro.
Qui, appunto, Carmen Nolasco si muove su terreni in parte inconsueti, pur restando sé stessa e dimostrando le qualità di sempre: una scrittura elegante, complessa, avvolgente, ma sempre tersa e fluida; la grande abilità nella caratterizzazione psicologica dei personaggi; la fervida fantasia nel costruire intrecci avvincenti che tengono il lettore con il fiato sospeso e lo spingono a leggere senza sosta fino all’ultima riga dell’ultima pagina; la molteplicità dei temi trattati.

Per la prima volta Carmen ambienta la storia in un luogo ben preciso, Brindisi, e lo fa recuperando un pezzo o, meglio ancora, un’epoca meravigliosa della nostra città, coniugando magistralmente storia, cronaca e invenzione, sfuggendo con saggezza alla tentazione della rievocazione diaristica e banalmente nostalgica.

Siamo nell’immediato secondo dopoguerra e anche Brindisi, come tutto il Paese, tenta con fatica, ma anche con bella caparbietà, di risollevarsi dopo gli orrori e le devastazioni, non solo materiali, del conflitto mondiale. Italo Mastrobiso, personaggio realmente esistito, imprenditore, marito e padre autoritario ma anche amorevole, è un uomo lungimirante. Determinato, di poche parole ma di molte e brillanti idee, lo sguardo perennemente velato di malinconia, sempre proiettato nel futuro nonostante un cuore capriccioso che gli fa presagire una vita non troppo lunga, coltiva un sogno ambizioso: la creazione di un lido che non sia il solito lido attrezzato, bensì un lido diverso da tutti gli altri, un luogo di ritrovo avveniristico, un centro estivo che, sullo sfondo del suggestivo mare e del cielo azzurro di Brindisi, offra una serie di servizi innovativi e che sia anche il segno visibile dell’ansia di riscatto di una città desiderosa di riappropriarsi del proprio futuro. La spiaggia di Sant’Apollinare, simbolo di spensieratezza e di voglia di vivere, ma anche di intraprendenza, di operosità e di tolleranza, ha segnato una delle stagioni più affascinanti della storia della città di Brindisi e averne riportato alla luce l’origine, con certosina e fedele ricostruzione e tanto amore, peraltro unitamente a preziosi riferimenti alle grandi vicende storiche di quegli anni, è uno dei tanti meriti indiscutibili di questo romanzo.
Ma, parallelamente alla vicenda di Sant’Apollinare e del suo ideatore, nel romanzo si dipana anche un’altra storia, non meno intrigante, che vede come protagonista un uomo completamente diverso da Italo Mastrobiso. Dante Ferrari è un giovane pescatore, bellissimo e inquieto, che nasconde, inizialmente anche a sé stesso, un segreto inconfessabile, un segreto che aprirà la strada a una serie di eventi imprevedibili e drammatici, nei quali ritroviamo la Carmen Nolasco tanto abile nell’inscenare una trama da thriller psicologico con uno sviluppo incalzante che, dopo una raffica di colpi di scena sorprendenti ma al tempo stesso plausibili, conduce al finale travolgente tipico di tutti i suoi romanzi.

Se nella vicenda della spiaggia di Sant’Apollinare sono presenti i temi dell’intraprendenza, della determinazione dell’uomo capace di realizzare sogni in apparenza impossibili e desideroso di lasciare una traccia di sé senza paura di osare, e degli affetti familiari, nella tormentata vicenda di Dante Ferrari dominano temi più “forti”: il pregiudizio, l’intolleranza, l’omofobia, la “diversità”, l’insondabilità dell’animo umano.

E tuttavia questi due uomini così diversi, durante una notte che, come è icasticamente scritto in seconda di copertina, sarà «spaventosa per uno e magica per l’altro», incroceranno le loro vite per un’ideale e significativa composizione delle loro vicende.
Accanto ai due protagonisti, una piccola folla di altri riuscitissimi personaggi, a cominciare dalla vivace e dolce Irma, adolescente figlia di Italo Mastrobiso, oggi novantenne e preziosa testimone e fonte di dettagliate informazioni per l’autrice, per finire a Betty, zia di Dante Ferrari, donna singolare che in qualche modo mi ha fatto pensare persino alla diabolica Misery di Stephen King…

Il volume è arricchito da un’interessantissima nota finale dell’autrice che riporta anche stralci di importanti documenti riguardanti la spiaggia di Sant’Apollinare e in genere quel felice periodo della storia cittadina, nonché da un corredo di suggestive foto d’epoca tratte dall’archivio privato degli eredi di Italo Mastrobiso.
La spiaggia, già presente con grande successo alla recente Fiera Internazionale del Libro di Brindisi, sarà ufficialmente presentato venerdì 26 maggio, presso l’ex Convento Santa Chiara, con inizio alle ore 19,30.