Vasca di colmata, stop della “commissione Via” al progetto dell’Authority

Lucia Portolano per il7 Magazine

Qualcuno a Brindisi lo aveva già rilevato: per i dragaggi servono nuove le caratterizzazioni dei fondali del porto, bisogna prima conoscere lo stato di inquinamento e le caratteristiche dei fanghi. Ed ora arriva anche lo stop da Roma, la commissione Via (valutazione di impatto ambientale) del ministero dell’Ambiente ha dato parere negativo al progetto della vasca di colmata a Costa Morena che dovrebbe contenere i fanghi del dragaggio, che aumenterebbe il pescaggio dei fondali per le grandi navi. L’Autorità di sistema portuale, che ha presentato il progetto, ha immediatamente precisato che la valutazione negativa della commissione Via è strettamente connessa alla evidenziata lacuna conoscitiva, in merito all’aggiornamento delle caratterizzazione dei sedimenti interessati al conferimento in cassa di colmata.
“Al riguardo si precisa – afferma il segretario generale dell’Authority brindisina Tito Vespasiani – che sul tema l’Autorità di Sistema Portuale ha dato ampiamente riscontro durante il procedimento di VIA, evidenziando come le nuove caratterizzazioni avrebbero certamente trovato luogo in fase di progettazione esecutiva”. Insomma sarebbero state fatte successivamente. Il ministero invece voleva conoscere prima le caratteristiche dei sedimenti così da stabilire l’idoneità della vasca e del sito proposto nel progetto dei tecnici di Ugo Patroni Griffi. “Non risulta sia stata messa in discussione la qualità tecnica della progettazione – aggiunge Vespasiani – peraltro redatta da studi di ingegneria di alto profilo e affidatari, in altri porti, di importanti incarichi di pianificazione portuale e di progettazione di opere marittime di grande rilevanza a livello nazionale ovvero ai fini del dragaggio stante la necessità di realizzare prima la cassa di colmata similmente, tra l’altro, a diversi altri procedimenti già occorsi negli altri porti.
E ciò per la semplice ragione di non vanificare le nuove caratterizzazioni che presumibilmente sarebbero diventate nuovamente “vecchie” al compimento delle opere di contenimento della cassa (Le caratterizzazioni hanno validità, infatti, di soli tre anni)”. Per la caratterizzazione del porto di Brindisi è necessaria una procedura “aggravata” in quanto questo rientra nell’area Sin (sito di interesse nazionale). L’Autorità di sistema portuale intende presentare le proprio controdeduzioni, ma nel frattempo ha predisposto un piano B. Ha avviato un procedimento parallelo finalizzato ad anticipare o a “scorporare “ l’escavo necessario per realizzare i pontili di Sant’Apollinare dal progetto cassa di colmata , e ciò attraverso una la stipula di accordo in corso di formalizzazione con la società Sogesid, incaricata nelle bonifiche ambientali e controllata dal ministero dell’Ambiente, al fine di studiare e progettare innovativi interventi di movimentazione e di conferimento dei sedimenti interessati dalla realizzazione dei pontili, e ciò al fine di creare le condizioni per una possibile rapida cantierizzazione del progetto che l’ente definisce strategico per il porto e la città. Il parere negativo all’ente del porto non è andato proprio giù, tanto da puntare il dito anche contro gli articoli di stampa degli ultimi mesi, come se l’iter tecnico procedurale potesse essere stato influenzato da questi: “Non hanno certamente giovato all’iter procedimentale – conclude il segretario generale – le continue esternazioni sulla stampa di critiche e dubbi sulla idoneità del sito e sulla scarsa qualità del progetto”. Ordini professionali, ma anche l’assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi Dino Borri, e alcuni giornalisti hanno sollevato nel tempo dubbi tecnici in merito all’opportunità di una vasca di cemento nel mare di Costa Morena dove sfocia un canale. La stessa Autorità di Bacino sul progetto ha espresso perplessità per un evidente rischio idro geomorfologico. Una strozzatura al canale da parte della vasca potrebbe creare allagamenti in caso di forti piogge. L’Autorità di Bacino chiedeva di prendere in considerazione un altro sito per ubicare la vasca. Lo stesso sosteneva l’assessore Borri.
Ancora oggi il Comune di Brindisi, convinto della necessità dei dragaggi del porto, spinge per valutare la possibilità di spostare il progetto a Capobianco, dove insiste la colmata lasciata dalla Brindisi Lng (la società che voleva realizzare il rigassificatore). Questa è la posizione espressa dall’amministrazione comunale a guida Rossi negli ultimi giorni. Alla quale già l’Authority aveva risposto in passato, ritenendo che la colmata di Capobianco non fosse sufficiente per tutti i fanghi. In realtà questo non si può ancora stabilire se prima non viene compiuta la caratterizzazione. In merito a questo, seppur con una dichiarazione laconica, il rappresentante del Comune in seno al comitato dell’Autorità di sistema portuale, Alfonso Lonoce, afferma che i dragaggi sono necessari per lo sviluppo del porto perché servono banchine con un pescaggio più grande: “Ma per i fanghi sarebbe necessario valutare – dice Lonoce – un sito alternativo a Brindisi. Si può cercare di trasportare i sedimenti altrove, evitando la realizzazione di una vasca”. La discussione è rinviata a dopo Ferragosto.