Dalle zone terremotate stop all’invio degli aiuti: quelli raccolti in piazza Vittoria non sono ancora partiti. Che fine faranno i quintali di alimenti donati generosamente dai brindisini?

Che fine faranno i quintali di derrate alimentari che i brindisini, come sempre generosissimi, hanno portato in piazza Vittoria la sera del 25 agosto? Decine e decine di cartoni di bevande, zucchero, sale, tonno, fagioli, carne in scatola, latte, biscotti, fette biscottate, pasta, caffè, marmellata. La raccolta di beni organizzata in tempo record dall’Unione degli studenti brindisini e dall’associazione Libera ha avuto una risposta che solo i brindisini potevano dare: una piazza invasa da ogni ben di dio. Talmente tanta roba che, in attesa di essere catalogata, è stata collocata in alcuni depositi. Ma nel frattempo, nella giornata di venerdì, è stato imposto lo stop assoluto da parte della Regione Lazio e della Protezione civile nazionale, di inviare nuovi aiuti, soprattutto generi di prima necessità, nei comuni colpiti dal sisma.
Si richiedono insomma contributi economici che possono essere effettuati attraverso i canali ufficiali.
Così lo straordinario sforzo compiuto dai brindisini, paragonabile forse solo ai gesti di solidarietà compiuti vent’anni fa all’arrivo degli albanesi, e i nobili intenti di Uds e Libera rischiano di restare vani. E soprattutto non si sa che fine faranno i beni raccolti, soprattutto quelli di genere alimentare, che di sicuro non potranno più essere spediti.
Libera Brindisi, su Facebook comunica che i beni donati per il momento si trovano in quattro depositi: Protezione Civile, Croce Rossa, Casa Betania e nella sede del movimento politico Brindisi Bene Comune. “Propongo di organizzarci in squadre per fare un inventario, selezionare e dividere i prodotti per l’igiene, i prodotti per neonati, i giocattoli, i cuscini, le coperte, le lenzuola, gli indumenti, giacche a vento comprese, e le scarpe. Dobbiamo imballare tutto per essere pronti quando la Protezione civile ci darà l’ok per la partenza”. Ma nessun riferimento alle derrate alimentari che pure rappresentano gran parte dei beni donati.
L’Uds conferma: “Nei prossimi giorni avvieremo e documenteremo una catalogazione dei materiali raccolti e appena la Protezione civile che opera in loco ci darà la conferma partiremo, non abbiamo difficoltà per il trasporto”.
Il problema riguardante i generi alimentari è anche quello della corretta conservazione. Pur trattandosi di prodotti a lunga conservazione, essi devono essere custoditi in locali adatti e che ne impediscano il deterioramento.
Essendo ormai difficile che possano giungere nelle aree terremotate sarebbe forse opportuno destinarli in beneficenza alla Caritas e ad altre associazioni benefiche che operano sul territorio. Sarebbe un peccato comunque vanificare la generosità dei brindisini e l’impegno di Uds e Libera.
Sono invece giunti a destinazione i beni raccolti nella giornata di venerdì dai tifosi della Curva Sud del Brindisi i quali, nella stessa serata, hanno caricato su un furgone la merce donata e sono partiti per le zone terremotate dove, nella mattinata di ieri hanno effettuato la consegna.