Truffe alle compagnie assicurative, chiesta la condanna di 32 imputati

Per un giro di presunti incidenti inventati per truffare le compagnie assicurative il pm di Brindisi, Milto Stefano De Nozza ha chiesto, al termine della requisitoria, 32 condanne a pene comprese tra un anno e 3 anni e 2 mesi di reclusione.
Il processo, giunto alle sue battute finali, riguarda uno dei quattro presunti gruppi in azione dal 2008 al 2010 su cui ha indagato la guardia di finanza a seguito di segnalazioni da parte delle compagnie assicurative. L’operazione fu denominata “poncio”, termine che in brindisino indica lo specifico raggiro realizzato inscenando falsi incidenti da denunciare alle assicurazioni per ottenere del denaro. Dalle indagini emerse che vi era un numero elevato di sinistri, con tanto di indennizzi e risarcimenti dei danni, che coinvolgevano le stesse autovetture.
Gli incidenti sono stati ricostruiti anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche: dall’attività investigativa è emerso il singolare coinvolgimento degli stessi soggetti, spesso imparentati fra loro, e delle stesse autovetture, nonché la ripetitività degli incidenti in brevi lassi temporali. Le accuse contestate a vario titolo sono di associazione per delinquere e truffa. Al vertice del gruppo in questione c’era secondo quanto sottolineato dal pm, Cristian Ostuni che avrebbe agito con la complicità di alcuni suoi famigliari. I quattro tronconi finiti a giudizio sono nati da un’unica inchiesta per un totale di quasi 200 imputati. Sono coinvolti carrozzieri, medici e anche tre avvocati.