Morte del tabaccaio di Ascoli, un ex pentito brindisino accusato di omicidio preterintenzionale

Il Tribunale di Ascoli Piceno ha affidato oggi al prof. Aldo Carnevale, direttore dell’Istituto di Medicina Legale di Chieti, la perizia disposta nell’ambito del processo con rito abbreviato a carico di Giorgio Giobbi, ascolano, di 44 anni, e Danilo Damiano Chirico, di 46, di Francavilla Fontana, ex collaboratore di giustizia.
I due sono accusati di omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi, dalla crudeltà e dalla minorata difesa della vittima, per la morte di Giovanni Albertini, 58 anni, ascolano, deceduto la notte del 18 febbraio scorso, poche ore dopo una lite con i due indagati in piazza del Popolo ad Ascoli.
Al perito il giudice ha chiesto di stabilire se le lesioni riportate durante l’alterco sono correlate al decesso, se l’ematoma alla parte sinistra della milza è compatibile con un calcio ricevuto all’addome e se la vittima avrebbe potuto tornare a casa in bicicletta quella notte, pur avendo quattro costole rotte.
La difesa degli imputati pone grande attenzione su quest’ultimo quesito, sottolineando che agli atti dell’inchiesta c’è il racconto della madre della vittima che ha riferito nell’immediatezza dei fatti che Giovanni Albertini è caduto due volte nel bagno di casa prima di morire. Secondo quanto emerso durante l’autopsia, il decesso del 58enne è stato causato ad un’emorragia all’addome causata dalla lesione alla milza. L’esame ha anche rivelato molte lesioni sul corpo di Albertini, comprese costole fratturate e denti saltati.