E’ un’ordinanza destinata a fare storia quella emessa ieri dal Tribunale di Brindisi, che ha autorizzato la somministrazione gratuita a una donna affetta da una grave forma di cancro al cervello del trattamento conosciuto come “metodo Di Bella”. A farsi carico delle relative spese sarà l’Asl di Brindisi. A darne notizia è l’associazione “Lo sportello dei diritti”, secondo la quale il giudice del lavoro “ha ritenuto preminente il richiamo all’articolo 32 della Costituzione in materia di diritto alla salute”.
E, riconosciuta la sua efficacia immediatamente precettiva, ha ritenuto “possibile consentire di porre a carico del Sistema sanitario nazionale l’onere economico necessario a permettere la somministrazione di farmaci destinati al trattamento delle situazioni patologiche di urgenza, delle malattie ad alto rischio, delle gravi condizioni o sindromi morbose che esigono terapie di lunga durata, nonché alle cure necessarie per assicurare la sopravvivenza nelle malttie croniche e che si dimostrino indispensabili e insostituibili”.
Stando a quanto riportato dallo Sportello dei diritti il giudice, nell’accogliere il ricorso, ha riconosciuto che “anche al di là della sperimentazione del protocollo MDB, nel caso di specie, ed in assenza di spiegazioni alternative, l’unica cura attualmente efficace sulla ricorrente comporta il ricorso ai farmaci previsti dal predetto protocollo MDB”.