Tangenti Enel, i dipendenti arrestati pretendevano il 5% dagli imprenditori

Sarebbe stato chiesto agli imprenditori il 5 per cento in termini di tangenti, in cambio di rivelazioni dei requisiti per partecipare ad appalti edili, dai cinque funzionari della centrale Enel di Brindisi arrestati oggi. Si tratta di Domenico Iaboni, di Roma, Carlo Depunzio, di Mesagne, Fabiano Attanasio di San Martino delle Battaglie; Vito Gloria, di Brindisi e Nicola Tamburrano di Torre Santa Susanna (Brindisi). L’unico a finire in carcere è stato Carlo Depunzio. Gli altri sono stati posti ai domiciliari.
Le misure cautelari richieste dai pm Milto Stefano De Nozza e Frncesco Carluccio sono state emesse dal gip Stefania De Angelis. L’imprenditore che ha denunciato i fatti prima all’Enel, poi alla procura, è Giuseppe Luigi Palma, di Monteroni di Lecce, indagato in concorso con i dipendenti Enel e in stato di libertà. A quanto rilevato, alcuni dei lavori edili appaltati non sarebbero mai stati eseguiti benchè affidati e pagati. Fra questi un muro di contenimento contro il pericolo di esondazioni all’interno dell’area della centrale.
Le indagini sono state condotte dai militari del Gruppo della guardia di finanza di Brindisi.