Promozioni di massa e polemiche al comando di polizia municipale di Francavilla Fontana: in una giornata – il 26 agosto – e in forza di un regolamento approvato a luglio dal commissario prefettizio, 25 vigili urbani sono stati premiati o, meglio, graduati dal comandante facente funzioni Luigi Salerno Mele. Da agenti ad agenti scelti e a marescialli il passo è stato breve – requisiti: l’anzianità di servizio e l’aver partecipato a un corso organizzato dalla Regione – ma c’è già qualche scontento e si parla addirittura d’interessare la procura.
Non sarebbe la prima volta, peraltro, dato che il corpo francavillese negli anni si è caratterizzato anche per alcuni scandali: dalla concorsopoli dei primi anni 2000 alla condanna in appello, con interdizione dai pubblici uffici, del comandante Antonio Cito, oggi rimpiazzato da Salerno Mele. Ed è proprio quest’ultimo nell’occhio del ciclone, dopo le diffide di alcuni agenti che si ritengono penalizzati dai provvedimenti che, a inizio settimana, hanno letteralmente intasato l’albo pretorio online del Comune.
Si sono scatenati anche i cittadini – non molta la stima nei confronti dei poliziotti locali – soprattutto su facebook, dove qualcuno ha definito il corpo alla stregua «dell’esercito di Franceschiello, dove il più fesso è colonnello». Battute e ironia a parte, è opportuno specificare che l’attribuzione dei gradi non comporterà alcun aumento degli stipendi per i beneficiari, ma soltanto una gerarchia interna per meglio organizzare il lavoro dell’ufficio. Anche se, su fb, un altro degli utenti, ex poliziotto, scrive neanche troppo sibillino: «Devo precisare che l’avanzamento, secondo la delibera, non comporta aumenti stipendiali, ma chi ha fatto tutto ciò non sa che un bel ricorso può essere presentato in quanto la qualifica superiore per forza di cose non può essere equiparata economicamente a quella inferiore di agente».
Sta di fatto, comunque, che da lunedì nella Città degli Imperiali ci sono un tenente (già sottotenente), otto marescialli ordinari e una sfilza di agenti scelti in più. Tanti “capi” e pochi manovali, mentre già spuntano i primi musi lunghi: vigili “anziani” che mai avrebbero accettato di essere scavalcati da colleghi più giovani; marescialli ordinari che sostengono di aver diritto al grado di maresciallo maggiore (oltre 30 anni di servizio) o maresciallo capo; agenti semplici che reclamano la propria, giusta dose di stellette. Posto che le buste paga, almeno per adesso, non cambieranno, ciò che non si capisce o accetta è chi debba obbedire a chi e perché. Questo è, ora come ora, il nocciolo della questione, che vede il vicecomandante Salerno Mele tartassato dalle proteste dei suoi, tanto che si pensa possa fino alla fine fare un passo indietro e revocare tutti i provvedimenti già adottati. Da qualunque angolazione la si guardi, al comando sono todos caballeros. Fino al nuovo ordine.
Eliseo Zanzarelli