“Non aumenteremo le tasse ai brindisini nonostante i tagli del governo”

 

I cittadini brindisini non pagheranno un euro di tasse in più. Almeno per quel che riguarda la quota comunale. Ad assicurarlo è l’assessore al bilancio Carmela Lo Martire, che venerdì ha illustrato in commissione le linee guida del bilancio di previsione 2013, con l’intenzione di portare il documento in giunta già lunedì e in Consiglio comunale entro la fine del mese.

Sul fronte delle entrate la principale novità è che non ci saranno novità. Niente “Tares” per i brindisini: il servizio rifiuti sarà ancora pagato con la vecchia “Tarsu”, il cui importo resterà invariato, fatta eccezione per i 30 centesimi in più a metro quadro aggiuntivi, di competenza però dello Stato e non del Comune: “Aver deciso di non passare dalla Tarsu alla Tares – spiega l’assessore Lo Martire – significa garantire ai brindisini un notevole risparmio rispetto a chi sta invece transitando verso il nuovo sistema. Con la Tares una famiglia brindisina composta da più di tre persone avrebbe visto lievitare l’importo da pagare anche del 30 percento. E un commerciante, faccio ad esempio il caso di un fruttivendolo, perfino dell’80 percento”.

Stando a quanto riferito dalla titolare dell’assessorato al bilancio anche le altre imposte resteranno invariate per i brindisini. Così come i servizi offerti dal Comune. Ma a quanto pare non è stato facile. Far quadrare i conti di un Comune senza aumentare le tasse e tagliare i servizi quando lo Stato decide di tagliare del 60 percento in quattro anni i suoi trasferimenti, è impresa a dir poco improba. Se poi il governo di punto in bianco decide di togliere allo stesso Comune, in questo caso quello di Brindisi, altri 5 milioni di euro non previsti per rimpinguare il suo fondo di riserva, allora il compito diventa di fatto impossibile.

Per compensare le mancate entrate dello Stato, l’assessore al bilancio avrebbe dovuto o aumentare le tasse a carico dei brindisini, o risparmiare tagliando sui servizi. Ma sembra sia riuscita a scongiurare sia l’una che l’altra soluzione. In che modo? “Buona parte dei fondi – spiega Lo Martire – li abbiamo trovati attraverso la lotta all’evasione fiscale. Solo negli ultimi mesi abbiamo recuperato 13 milioni di euro andando a individuare chi fino a oggi le tasse non le ha pagate o le ha pagate solo in parte. Ma non li abbiamo messi tutti a bilancio. Per prudenza abbiamo preferito inserire solo il 50 percento di quei 13 milioni, lasciando l’altra metà in un fondo”.

“Altre somme per far fronte ai tagli e far quadrare i conti senza pesare sui cittadini – prosegue l’assessore Lo Martire – le abbiamo recuperate andando a incidere sugli sprechi e razionalizzando la spesa. In questo modo non solo non abbiamo aumentato le tasse, ma abbiamo mantenuto invariati i servizi e perfino aumentato i contributi per gli affitti a favore delle famiglie in difficoltà”.

Ma, ribadisce l’assessore, non è stato facile. Oltre al taglio del 60 percento in quattro anni dei trasferimenti da parte dello Stato, a cui si aggiunge la sottrazione di altri 5 milioni di euro (mica spiccioli) arraffati dall’oggi al domani dal governo per il suo fondo di solidarietà, Carmela Lo Martire ha dovuto cucire toppe anche per coprire i 750mila euro di debiti fuori bilancio accumulati nel corso delle precedenti gestioni; 350mila euro di perdite prodotte dalla Multiservizi nel 2011; altre perdite da prevedere per l’anno in corso, e così via.

“Quello di quest’anno – spiega l’assessore Lo Martire – è stato per noi il bilancio delle tegole. Ma abbiamo fatto in modo di non far ricadere queste tegole sui cittadini. Sette manovre finanziarie in soli due anni sono tante. E non è stato facile tenere il passo, stilare i bilanci con numeri e regole che cambiano continuamente perché il governo vara una manovra dopo l’altra. Solo nel 2012 ce ne sono state tre. Troppe. La nostra linea comunque è stata mantenuta. Non abbiamo aumentato le tasse, abbiamo mantenuto i fondi per il sociale e per la cultura”.

Resta ora da vedere se la commissione prima, la giunta poi e il Consiglio in ultimo saranno dello stesso parere. Il cammino è tortuoso ma le scadenze incalzano. Entro fine mese il Comune di Brindisi dovrà approvare il suo bilancio di previsione. Non si sfugge.