
Mimmo Consales s’imbullona al suo scranno. Un giro di chiave inglese via l’altro l’hanno però dato un po’ tutti: prima il suo partito di riferimento, il Pd, dal quale si è comunque autosospeso per evitare imbarazzi; quindi gli altri alleati che ieri sera, a margine del Consiglio comunale, hanno rinnovato la fiducia al primo cittadino plurinquisito licenziando compatti il bilancio preventivo 2013.
Superata la crisi di maggioranza, restano aperte le inchieste che l’hanno innescata. In particolare l’ultima che lo vede indagato per riciclaggio, ricettazione e abuso d’ufficio insieme al capo del suo staff Cosimo Saracino, all’ex direttore di Equitalia Giuseppe Puzzovio (lui sì, mandato a casa), ma non solo: nella medesima inchiesta diretta dai sostituti procuratori Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, figurano anche i nomi di Massimo Vergara e Luca Screti, rispettivamente consulente e titolare della società “Nubile srl”.
Cosa c’entrano i 20mila euro versati illecitamente in contanti da Consales a Equitalia con la Nubile? Cosa hanno a che fare quei soldi di presunta provenienza illecita (il riciclaggio è proprio questo) usati dal sindaco per pagare un suo vecchio debito, con il consulente e il titolare della Nubile?
I legami tra Nubile e Consales
Dagli atti d’indagine fino a questo momento disponibili (decreti di perquisizione e avvisi di garanzia) non sembra emergere un legame diretto. Eppure i cinque indagati figurano nella stessa inchiesta. Quindi un legame, secondo gli investigatori della Digos diretti da Vincenzo Zingaro e secondo la Procura della Repubblica di Brindisi, c’è. Quale però, non è dato saperlo. Al limite immaginarlo, ipotizzarlo, ma dal momento che la faccenda è seria, non è possibile concedere spazio a voli pindarici e vaticini di alcun genere.
Bisogna quindi, in attesa di sviluppi, attenersi solo ai fatti. Provando al limite a metterli in fila.
I fatti
Mimmo Consales da maggio 2012 è il sindaco del Comune di Brindisi. La “Nubile srl” è l’azienda che, per conto del Comune di Brindisi, gestisce la discarica di contrada Autigno e l’impianto cdr della zona industriale. La gara per l’affidamento dei servizi risale all’amministrazione di Domenico Mennitti, anche se il perfezionamento definitivo del contratto è arrivato solo in epoca Consales, e cioè quando (30 gennaio 2013) il Consiglio di Stato ha rigettato i ricorsi presentati dalle aziende concorrenti.
L’attuale primo cittadino, quindi, con quella gara non ha nulla a che vedere. Se dei legami con la Nubile ci sono stati, bisogna soffermarsi solo al periodo della gestione del servizio, non prima.
Scambio di favori
Dal momento che il riciclaggio di denaro sporco – i 20mila euro di sconosciuta provenienza – è contestato tanto a Consales (e al capo del suo staff Saracino) quanto al titolare della Nubile Luca Screti (e al suo consulente Vergara), è pacifico pensare che la Procura stia lavorando per cercare il punto di contatto fra i due principali indagati: quel rapporto di causa effetto, di “do ut des”, di “io faccio un favore a te e tu ricambi”, che al momento sembra mancare. A scanso di equivoci e facili illazioni va quindi precisato che nel fascicolo d’inchiesta non è contestato ad alcuno il reato di corruzione.
La manna dal cielo. Anzi da Bari
E allora dove sarebbero i favori che Consales avrebbe fatto alla Nubile? Il sindaco, categorico sul punto, ha più volte ribadito di non aver favorito in alcun modo l’azienda. Anche perché – pur volendo – non ne avrebbe mai avuto la possibilità, visto e considerato che, come si diceva, la gara d’appalto fu bandita e chiusa sotto l’amministrazione Mennitti e successivamente sotto la gestione commissariale. Di più: se la Nubile avesse in animo di ringraziare qualcuno per qualche colpo di fortuna incassato in questi mesi, destinataria delle sue riconoscenze dovrebbe essere la Regione Puglia.
Cdr: la Nubile (per ora) risparmia 10 milioni
E per due ordini di motivi. Primo: la Regione Puglia, a distanza di mesi, non ha ancora autorizzato la società ad avviare i lavori per l’adeguamento dell’impianto di Cdr. La Nubile infatti, al momento della firma del contratto, s’impegno ad accollarsi tutte le spese necessarie per adeguare l’impianto brindisino. Dieci milioni di euro che l’azienda avrebbe dovuto scucirsi dalle tasche e che, grazie alla lentezza della Regione, tiene e terrà per sé per chissà quanto tempo ancora.
I fragranti e balsamici rifiuti baresi
Secondo: dopo la chiusura per sequestro della discarica di Conversano (Bari), la Regione ha disposto che tutti i rifiuti che si servivano di quella discarica fossero dirottati in quella di contrada Autigno, portando così nelle tasche della Nubile srl guadagni extra per circa 160mila euro al mese. Mica spiccioli. E il Comune di Brindisi? E il sindaco? Cosa c’entrano in tutto questo? Assolutamente nulla: subiscono le decisioni altrui e basta.
Brindisi subisce, Nubile guadagna
O quasi. Le opposizioni di centrodestra, e in particolare i consiglieri comunali Mauro D’Attis, Massimiliano Oggiano e Pietro Guadalupi, hanno sempre contestato al sindaco un certo immobilismo. Avrebbe cioè lasciato senza colpo ferire che la Regione si lavasse le mani dell’emergenza rifiuti a Bari, e che la Nubile si arricchisse oltre i compensi previsti dal contratto, a discapito di Brindisi e dei brindisini.
Consales si giustifica: “Ho fatto ricorso al Tar contro quella decisione e l’ho pure vinto”. E’ vero, ma ben 7 mesi dopo l’arrivo dei primi rifiuti. E, ma sarà un caso, 24 ore prima che il centrodestra tenesse la sua conferenza stampa sul caso Nubile.
L’immobilismo dell’Amministrazione
Nel frattempo la discarica di Brindisi si è riempita di migliaia di tonnellate di rifiuti baresi, e la Nubile si è riempita le tasche grazie alla discarica dei brindisini, senza lasciare al Comune nemmeno le briciole. Sarebbe parso logico che il sindaco imponesse la cosiddetta “royalty”: vale a dire un piccolo pedaggio ai Comuni baresi che si sarebbero serviti della discarica di Autigno. Ad esempio il Comune di Manduria, da quando ha colmato la sua discarica, paga al Comune di Massafra ben 6 euro e 50 centesimi per ogni tonnellata di rifiuti che versa nella sua discarica.
San Vito bussa. Brindisi non risponde
E ai brindisini? Niente, nulla, zero. Solo la “munnezza”. I soldi extra (non previsti nel capitolato) li prende Nubile. E basta. Distrazione? Sicuramente no, dal momento che il Comune di Brindisi, da qualcuno è stato pungolato: il Comune di San Vito dei Normanni, che fin dall’arrivo dei primi rifiuti baresi ha cercato di trovare in Brindisi un partner al fianco di cui battersi. Ma senza ricevere alcuna risposta. Anzi.
Il primo tentativo
Gli atti ufficiali sono a disposizione di chiunque e dimostrano come l’amministrazione comunale brindisina guidata da Consales abbia di fatto snobbato quella di San Vito. I primi contatti per un sopralluogo congiunto sulla discarica sono stati telefonici. E risalenti almeno a maggio. Il Comune di Brindisi pretende una richiesta scritta, ufficiale, che arriva puntualmente (via fax con tanto di ricevuta) il 5 giugno a firma del presidente del Consiglio di San Vito Francesco Cavaliere. Risposte? Zero. Nemmeno per cortesia istituzionale.
San Vito suona sempre due volte
Il Comune di San Vito allora ci riprova e il 10 luglio formula una nuova richiesta al presidente del Consiglio di Brindisi Luciano Loiacono e al sindaco Mimmo Consales. Ma a Palazzo di Città qualcuno finge ancora di non saper leggere o di aver perso parte dell’udito.
Il terzo tentativo e la risposta: L’incontro? Facciamolo la vigilia di Ferragosto. Alle 12
A costo di far prefigurare il reato di stalking istituzionale, il Comune di San Vito insiste ancora il 29 luglio. E finalmente da Brindisi qualcuno si degna di rispondere. Non il sindaco, non il presidente del Consiglio. Ma un funzionario. Va bene, non è il massimo, ma almeno la risposta c’è. Ed è positiva (difficile rifiutarsi). Il sopralluogo viene fissato dal funzionario comunale di Brindisi per le 12 del 14 agosto. Cioè i rappresentanti dei due Comuni avrebbero dovuto incontrarsi sulla discarica nell’ora più torrida del giorno più torrido del mese più torrido dell’anno: vigilia di Ferragosto, quando chiunque, anche il più stakanovista, è spalmato al sole su una qualche spiaggia o sotto l’ombrellone e spaccare angurie (copyright Mauro D’Attis).
Frattanto Nubile rastrellava soldi. Poi da lì più nulla. A parte il ricorso al Tar. E l’avviso di garanzia.
Emilio Mola