Alfano galvanizza il popolo del Ncd: “Ferrarese sia il nostro esempio”

Ci sono due momenti che descrivono meglio di ogni altro resoconto la giornata politica appena trascorsa. Il primo porta a Roma, dove quest’oggi il vicepremier Angelino Alfano ha tenuto a battesimo davanti a 10mila persone il suo partito, il Nuovo Centro Destra. L’altra a Brindisi, dove l’ex ministro Raffaele Fitto, fedelissimo di Silvio Berlusconi, ha presentato la riesumata Forza Italia durante una conferenza stampa affollata più dai giornalisti che da supporters e amministratori.

A Roma, durante il suo atteso discorso finale, il leader nazionale Angelino Alfano ha galvanizzato il suo popolo citando un solo esempio da seguire: “Voglio creare – ha detto – una squadra forte e farla crescere così come ha fatto il nostro dirigente Massimo Ferrarese con il suo Brindisi, che dal nulla lo ha portato in vetta alla Serie A”. Non ha citato altri. Solo Ferrarese.

Un riconoscimento dal palco più importante, un attestato di stima dal leader del suo partito, davanti al Paese intero, che ha anche un marcato sapore di investitura. E che Ferrarese, già definito dallo stesso Alfano “mio proconsole in Salento”, si è guadagnato portando al Nuovo Centro Destra, in sole due settimane, decine tra consiglieri comunali, assessori, sindaci, intere sezioni. Nell’elenco, perfino la prima amministrazione comunale, quella di Ceglie Messapica, targata 100 percento “Ncd”.

Nel frattempo, 500 chilometri più a sud, a Brindisi, l’ambasciatore di Berlusconi in Puglia Raffaele Fitto ha preso atto con i suoi occhi, di quel che è stato l’effetto Ferrarese sulla sua Forza Italia e del perché, secondo Alfano, l’ex presidente della Provincia vada preso a modello.

Alla conferenza stampa, tra gli amministratori cittadini, ha preso parte un solo consigliere comunale: Pietro Guadalupi. Non c’era nessun altro: nemmeno il capogruppo dell’ex Pdl Mauro D’Attis, né Pietro Santoro o Cosimo Elmo. Un deserto. Non c’erano i suoi sindaci Luigi Caroli e Francesco Cascione, già tra le file del Nuovo Centro Destra, né il consigliere regionale Maurizio Friolo o almeno gli amministratori della sua roccaforte Francavilla Fontana: già tutti con Ferrarese. Però c’era Luigi Vitali, quello che avrebbe dovuto arginare l’effetto Ferrarese e trattenere tutti in Forza Italia. Si, lui c’era.