“Ho deciso di avviare la fase di chiarimento all’interno della maggioranza il prossimo 4 gennaio e sono certo che si riuscirà ad individuare una soluzione soddisfacente per tutti. Non è possibile tacere, però, a fronte dell’ennesima provocazione del centro destra che paventa addirittura la possibilità di presentare una mozione di sfiducia nei miei confronti”.
Decide di ribattere a muso duro Mimmo Consales alla notizia di una possibile mozione di sfiducia tenuta in caldo dalle opposizioni di centrodestra, e pronta ed essere estratta dal cassetto già nel prossimo Consiglio comunale. Nel mirino del sindaco, il suo ex sfidante, il capogruppo di Forza Italia Mauro D’Attis, che sottopone a un fuoco di fila di “dov’era D’Attis quando” le cose andavano male con Mennitti e lui ne era il vicesindaco.
“Ormai – scrive Consales – è ben noto a tutti che nei sette anni di malgoverno del centro destra il Sindaco Mennitti ha usato tutta la sua autorevolezza per dare una immagine all’Amministrazione, mentre di fatto il braccio operativo era proprio il D’Attis che oggi spara bordate sul nostro governo della città. La sua è una tattica per spostare su altri le responsabilità che sono addebitabili proprio a lui. Dov’era il controllo del Vice Sindaco D’Attis mentre la Multiservizi (che noi stiamo salvando) assumeva decine di raccomandati e maturava debiti per milioni di euro? Dov’era D’Attis mentre nell’Azienda Farmaceutica accadevano cose (ammanchi per centinaia di migliaia di euro) che oggi sono all’esame della Procura della Repubblica? Dov’era D’Attis mentre nei bilanci comunali durante il suo governo ci si è dimenticati di pagare i debiti con le Università di Bari e Lecce (per svariati milioni di euro)?”.
E ancora: “Dov’era D’Attis mentre il ciclo dei rifiuti marciva nella ruggine e si pagavano 36.000 euro al mese (con affidamento diretto) per sorveglianza e manutenzione degli impianti (per poi trovare sinanche auto rubate all’interno del sito…) e soprattutto si rischiava di restituire tredici milioni di euro all’Unione Europea? Dov’era D’Attis mentre si concedeva con affidamento diretto (con una semplice ordinanza sindacale) il servizio di raccolta rifiuti alla Monteco? Dov’era D’Attis mentre si regalavano milioni di euro alla InfoTirrena con il solito affidamento diretto? Dov’era D’Attis mentre il governo Mennitti regalava il porticciolo (per molti versi con problematiche urbanistiche) al socio privato? Dov’era D’Attis mentre si perdeva l’occasione di inserire Brindisi tra le ‘zone franche’? Dov’era D’Attis mentre l’Enel e altre grandi aziende non pagavano quanto dovuto (per decine di milioni di euro) di Ici e Imu? Dov’era D’Attis quando era necessario controllare il territorio per evitare l’assalto degli impianti fotovoltaici? Potrei proseguire per ore – conclude Consales – ma è sin troppo evidente che il giudizio sul D’Attis-politico gli elettori brindisini lo hanno già espresso (ha il record negativo di consensi del centro destra nella storia della nostra città)”. “Adesso – conclude Consales – se ne ha la capacità, raccolga pure le firme per lo scioglimento del consiglio e vada a spiegarlo alla città che di queste beghe della vecchia politica davvero non ne può più”.