Dopo quello dei centristi, un nuovo ultimatum a Consales. Renna e Di Noi: “Azzeriamo la giunta o andiamo a casa”

Cresce la fronda in maggioranza contro la giunta nominata un anno e mezzo da Consales. Dopo l’ultimatum lanciato dai partiti che fanno capo a Massimo Ferrerese Noi Centro e Nuovo Centrodestra, arriva quello di Francesco Renna e Ferruccio Di Noi. Per i coniglieri comunali di “Brindisi di tutti” si deve “procedere all’azzeramento della giunta, con un cambiamento completo di tutti i componenti nominati che ne fanno parte”.

Non proprio una sorpresa se vuole, dal momento che sin dalla nascita di questa amministrazione, il movimento ha espresso sempre forti perplessità. Quella di Consale è stata ed è tutt’ora “una giunta partorita in fretta con molti assessori nominati per ricoprire deleghe di notevole responsabilità senza averne una pur minima conoscenza; tanto che i primi provvedimenti adottati appaiono al di fuori delle più elementari regole di buona amministrazione”. E accusano: “Dopo pochi mesi, si è voluto far passare come verifica politica il cambio di alcuni assessori”.

Che si tratti di un vero e proprio ultimatum, Renna e Di Noi lo chiariscono con parole che lasciano poco margine a diverse interpretazioni: “Il nostro movimento – tuonano – non intende continuare a sostenere questo tipo di amministrazione, che non risponde alle reali aspettative dei cittadini, ai quali non basta tagliare il nastro del parco del Cillarese, o aver un bel lungomare: opere, fra l’altro, già iniziate con la precedente giunta Mennitti”.

Destinatario dell’aut aut non è però il solo sindaco Consales. I due consiglieri, senza giri di parole, si rivolgono anche, e soprattutto, a quel Pd che da solo ha fin’ora ostacolato l’azzeramento della squadra di governo: “Per quanto evidenziato – scrivono – il Movimento ritiene opportuno e doveroso richiamare alle proprie responsabilità il Partito Democratico invitandolo a fare proprie, come Noi Centro ed il Nuovo Centro Destra, la richiesta di azzeramento non delle sole deleghe, già avanzata dal nostro movimento nel consiglio comunale del 28 novembre e reiterate nel successivo”.

“Nessuno – precisano i due consiglieri – vuole imporre dei diktat, ma si vuole sollecitare la maggioranza ad un atto di grande coraggio assumendosi le proprie responsabilità; mettendo da parte quella reazione emotiva nota come orgoglio che ti porta all’ autocompiacimento tanto da scaricare le proprie colpe a fattori esterni per avere in tal modo la coscienza sempre pulita. Occorre responsabilità politica e amministrativa sopratutto nei confronti dei cittadini di Brindisi, per cancellare, fatecelo passare , quel peccato originale che ormai ci portiamo addosso fin dalla nascita della prima giunta Consales. Se tutto questo non potrà accadere, è giunto il momento di riaffidarci al responso dei Cittadini, affermando però che ancora una volta abbiamo perso una grande occasione per perseguire quel sogno di avere una città capace di una rinascita economica, civica, culturale, con un desiderio trasversale e dominante che la città esprime per liberarsi dalla rassegnazione, per ricostruire una città libera, aperta, creativa, non triste , ma coraggiosa e anche un po’ scanzonata, come Brindisi è sempre stata”.

“Oggi – proseguono i due consiglieri – mentre si parla di meritocrazia, a un giovane non si chiede che cosa sappia fare, ma a quale cordata appartenga. La convenienza sta sempre più prendendo il posto della competenza. E così si pongono le basi per una inevitabile caduta morale, professionale, motivazionale e, inevitabilmente, anche finanziaria della nostra città. Brindisi deve dare più opportunità ai ‘nuovi’, creare le premesse per una rivoluzione del buon cittadino, seminando qualcosa di diverso dalla caccia al consenso elettorale. Deve dare, come fanno tanti volontari per il sociale non profit, esempi imitabili; deve aiutare i giovani a prendere in mano il loro futuro, a diventare protagonisti nella loro città, assumendosene anche le responsabilità. Bisogna trasformare quello che appare in questo momento come un ‘allarme Brindisi’ in una ‘speranza Brindisi’: per noi, per i nostri figli e per tutti i cittadini. In questa città c’è lo spessore intellettuale, culturale, morale, storico, economico per fermare una deriva che preoccupa tutti. Ed una cosa ci sentiamo di affermare: o facciamo velocemente questa inversione, mettendo da parte l’orgoglio personale per difendere l’interesse collettivo (diventando una sorta di obbiettori di coscienza delle chiacchiere), o il destino, forse, è già scritto”.