
Potrebbero dirigersi verso il Portogallo le decine di migliaia di tonnellate di Cdr (combustibile solido secondario) ricavate dai rifiuti prodotti nella provincia di Brindisi. Il dato emerge dalla richiesta effettuata a luglio scorso dalla società “Nubile srl” che gestisce appunto l’impianto per la produzione di Cdr nella zona industriale, all’Autorità portuale di Brindisi. Nel dettaglio l’azienda, che si occupa anche della discarica di Autigno, ha presentato istanza all’Authority per l’ottenimento di una licenza di impresa portuale della durata di ben 15 anni. Per fare cosa? Nella prima richiesta formulata l’azienda di Luca Screti parla di movimentazione di merci, fra le quali fanghi, carbone e gessi. Ma per la Commissione consultiva locale l’istanza non può essere accolta, poiché carente di risposte esaurienti a diversi requisiti, come la disponibilità di macchinari e l’elenco dei dipendenti necessari, comprensivo dei quadri dirigenziali. Per quei lavori lì, precisa l’Authority, alla Nubile occorrono tramogge e gru portuali: strutture delle quali non dispone.
In una successiva nota la società ammette di non possedere i macchinari richiesti, e anche di aver generalizzato sul tipo di merci da movimentare, dal momento che l’unico business sul quale intende operare è quello del trasporto delle cosiddette ecoballe di Cdr e Css: “Le altre attività di movimentazione e carico di carbone, di fanghi, gessi – si legge – rivestono un’importanza secondaria e sono state inserite a titolo meramente esaustivo”.
A riprova di quanto detto, la Nubile consegna copia di un contratto di smaltimento già siglato con una società portoghese per un quantitativo di 30mila tonnellate annue di Cdr e Css, della durata di circa 15 anni. E ribadisce che “le operazioni e servizi che intende svolgere non richiedono l’utilizzo di tramogge”.
Gli altri documenti, relativi soprattutto al personale, continuano però a non giungere all’Autorità portuale che alla fine, rigettando la richiesta di una licenza quindicennale, dà alla Nubile la disponibilità di 12 mesi.
A ottobre arrivano sul tavolo della commissione anche i requisiti sui dipendenti. E poco prima una lettera dell’avvocato della società, che insiste sul rilascio di un’autorizzazione da 15 anni, giustificata dal contratto di concessione sottoscritto dalla Nubile con il Comune di Brindisi per l’affidamento del pubblico servizio di gestione degli impianti di Cdr della durata, appunto, di 15 anni.