Il comandante non lascia, raddoppia. E i vigili più alti in grado non diminuiscono, ma aumentano. Ora lo si può dire senza tema di smentita: gli appartenenti alla polizia municipale francavillese sono stati tutti promossi, anche se gli avanzamenti di carriera – come si legge nella determinazione – sono «simbolici». Soprattutto nel senso che non comporteranno aumenti di stipendio, ma soltanto novità nelle gerarchie interne al corpo. Luigi Salerno Mele, che sostituisce Antonio Cito, ha revocato i provvedimenti con i quali, nei giorni scorsi, aveva elevato di rango la maggior parte dei suoi sottoposti. Ciò, dopo che tre degli esclusi – Giuseppe Camarda, Angelo Roma e Bagio Calò – avevano chiesto l’annullamento in autotutela delle determinazioni precedenti, nelle quali la loro promozione non era contemplata. Oggetto del contendere, la frequentazione di un corso regionale, che alcuni – pur avendo l’anzianità necessaria – non potevano vantare.
Quella di Salerno Mele non è stata un semplice passo indietro, ma una revoca con contestuale aggiornamento, che ha fatto salire il numero dei graduati: ora 25. E allora, ecco che la nuova composizione del comando di polizia municipale si fregia di: 17 marescialli (sette marescialli maggiori, sei marescialli capi, tre marescialli ordinari); otto agenti (due agenti scelti; sei agenti specializzati). Tradotto: tutti sottufficiali di una certa levatura, se si considera che nel grado più basso – quello di agente scelto – ci sono solo due vigili, peraltro a loro volta promossi da agenti semplici ad agenti scelti. Le perplessità rimangono identiche a prima: a chi toccherà dirigere il traffico? Chi comanda chi? E soprattutto: è proprio sicuro che quei gradi siano simbolici, che non incidano sullo «stato giuridico ed economico del personale»? Sarà, ma intanto c’è chi è disposto a giurare che qualcuno un tentativo di ottenere il “giusto” riconoscimento – normale, in fondo, quando ci siano progressioni sul lavoro – lo farà. D’altra parte, anche Salerno Mele, passato da vicecomandante a comandante dopo la sospensione di Cito, reclama più di quanto il Comune gli ha riconosciuto per sobbarcarsi compiti più onerosi e di maggiore responsabilità. È notizia fresca un la fissazione, da parte del giudice del lavoro di Brindisi, dell’udienza il 25 febbraio 2014: si discuterà degli oltre 18mila euro in più che – sostiene l’attuale comandante – non gli sono stati ingiustamente riconosciuti.
Eliseo Zanzarelli