I video dei cani trasferiti di forza dai Giardini di Pluto. Chiesto l’intervento del governo

Un trasferimento disumano, a prescindere dalla durissima polemica e dalla richiesta di chiarimenti giudiziari e amministrativi. Difficile restare impassibili davanti alle immagini girate con i telefonini e che documentano il trasferimento forzato dei 151 cani che erano ospitati presso “I giardini di Pluto” di Carovigno e che ora, su disposizione del sindaco Cosimo Mele, vengono trasferiti in una struttura privata che pare sia priva di qualsiasi autorizzazione all’accoglimento dei randagi. E dunque in violazione della legge regionale.
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L’ordinanza del sindaco Mele è nata da una decisione del gip Maurizio Saso che ha disposto il sequestro degli ospiti del canile-rifugio di Carovigno perché sovraffollato. Il primo cittadino ha pensato di dirottare gli animali verso una struttura privata, la Dog Service che appartiene a una società riconducibile a Fedele Prodi, figlio di un consigliere comunale di maggioranza eletto nella lista civia guidata dallo stesso Mele.
Per ogni cane la Dog Service percepirà 2,60 euro al giorno contro gli 1.80 dei Giardini di Pluto.
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Ma qui non è di leggi che si vuole parlare, anche perché a verificare la legittimità di tutto sarà i ministri dell’Interno, di Grazia e giustizia e della salute cui è stata rivolta una interrogazione urgente dalla senatrice Loredana De Petris che ha chiesto se sono giustificabili le sofferenze, fisiche e psicologiche, cui sono stati sottoposti i cani e se può essere considerata legittima la scelta operata dal sindaco Mele, essendo la struttura Dog Service priva di ogni autorizzazione ad accogliere randagi, dunque in violazione della legge regionale.
Inoltre si chiede quali misure si vogliano adottare in relazione ai maltramenti fisici e psicologici operati sui cani ospitati dalla struttura Giardino di Pluto durante le operazioni di trasferimento coattivo, tuttora in corso.

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