di TEODORO NIGRO*
L’avvicinarsi della stagione estiva sviluppa, in maniera progressiva ed ancor più di quanto molti cittadini compiono anche in altre stagioni dell’anno, l’uso della bicicletta tecnicamente denominata nel codice della strada, velocipede.
Devo necessariamente intervenire in quanto proprio questa mattina alcune dipendenti pattuglie hanno avuto modo di registrare gruppi – numericamente significativi – di ciclisti attrezzati ed organizzati che, nell’impegnare le strade cittadine, ivi incluse quelle del centro storico, ritenevano di circolare sia sulla sede stradale contro senso, sia sul marciapiede, sulle ampie disponibilità di spazi di piazze, non curanti – evidentemente – del significato e dell’obbligo del rispetto delle regole del cds.
E’ chiaro che si vuole esercitare una volontà tecnico / istituzionale a carattere preventivo.
Si vuole ricordare che la “circolazione dei velocipedi” vede dedicato un capitolo esclusivo all’interno del codice della strada con sanzioni pecuniarie che vanno da E.25.00 ad E.80.00 ; tra le prescrizioni dedicate oltre al rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale, l’attenzione viene dedicata all’uso delle braccia ( almeno una nel mentre l’altra risulta libera per ogni evenienza ) durante la guida ben tese sul manubrio; la circolazione deve avvenire, nell’ipotesi del centro urbano in modalità “fila indiana” senza andamento a zig zag e comunque ove affiancati, mai superiore a due file; sono vietate ogni forma di traino; è consentito al passeggero maggiorenne il trasporto di un minore sino ad anni otto su veicolo omologato con sellino adeguatamente strutturato; la bicicletta deve avere un campanello per la segnalazione acustica oltre a, nel caso di circolazione dopo il tramonto, tutti i dispositivi luminosi anteriori e posteriori ivi inclusi i catadiottri gialli su ambo i lati dei pedali.
Insomma al pari dei pedoni i ciclisti debbono ritenersi soggetti a “rischio” nella ordinaria circolazione – urbana ed extraurbana – in quanto soggetti deboli per la circolazione medesima tutta e pertanto debbono, loro per primi, rispettare diligentemente le basilari norme loro dedicate nel cds proprio per garantirsi la massima ed auspicabile incolumità fisica.
Questo l’auspicio e la opportuna raccomandazione che si ritiene di comunicare a qualche centinaia di cicloamatori brindisini che impegnano le strade urbane, singolarmente od in gruppo ma che, spesso, interessano provinciali e strade comunali – rurali e secondarie – oltrepassando la cinta urbana ma rimanendo nell’agro del capoluogo (che ha estensione per centinaia e centinaia di metri quadrati spingendosi sino alle località di Mesagne / Carovigno / Cellino San Marco e San Pietro Vernotico ) .
Resta inteso che i controlli, su strada, saranno dedicati da parte delle pattuglie motocicliste appartenenti al Comando VV.UU. di Brindisi , con la massima gradualità ed in considerazione, in special modo, della tipologia di guida e di conduzione del veicolo a due ruote.
* Il Dirigente Comandante Vigili urbani di Brindisi