Il Tribunale di Brindisi venderà all’asta i beni di Mimmo Mele per pagare i debiti con il casinò: è l’ultimo capitolo delle disavvenure dell’ex parlamentare dell’Udc, oggi sindaco di Carovigno. I debiti accumulati nel 2006 al Casinò di Venezia ammontano a circa 400 mila euro che Mele si giocò allo chemin de fer utilizzando alcuni assegni scoperti. Il giudice del Tribunale di Brindisi, Francesco Giliberti, ha messo all’asta un appartamento di Ostuni e due di Carovigno per pagare i suoi creditori. La serata disastrosa al tavolo da gioco risale all’agosto 2006, esattamente un anno prima della famosa notte tra sesso e droga nell’hotel di Roma. Mele cambia nel casinò un assegno da 60 mila euro per giocare a chemin ma perde tutto.
Si ripresenta altre due volte alla cassa per cambiare altri due assegni da 20 mila euro l’uno. La fortuna però non gira dalla sua parte. Lascia in fiches 100 mila euro e nella cassa tre assegni che risulteranno completamente scoperti. Il Casinò cerca di recuperare il credito in maniera bonaria ma poi Mele viene travolto dallo scandalo della notte con la Zenobi e nel 2010 il Casinò ottiene dal Tribunale di Venezia un decreto ingiuntivo da 100 mila euro.
Ma le disavventure finanziarie di Mele non finiscono qui. Un altro decreto ingiuntivo gli viene notificato dal Tribunale di Modena per conto della Discount Spa, società che gestisce alcuni supermercati in provincia di Brindisi e che lamentano una fidejussione da 70 mila euro non onorata. Infine il Banco di Napoli chiede il pignoramento della casa di Ostuni per via del mutuo non pagato. Sia il Casinò che l’istituto di credito hanno già provveduto al pignoramento dei beni di Mele. Il Tribunale ora ha messo all’asta i suoi immobili: una casa a Ostuni in via dello Sport e due appartamenti a Santa Sabina in contrada Carisciola.