
Giovanni Vantaggiato è proprio confuso. Comparso ieri in un’aula, a Lecce, per un altro processo in cui era coinvolto, l’uomo che ha straziato Melissa Bassi e ferito altre sue compagne, ha chiesto al giudice Marcello Rizzo per quale motivo si trovasse lì: “Violazione di sigilli”, gli ha risposto seccamente il magistrato. E’ accusato di aver fatto sparire dalla sua azienda oltre mille litri di gasolio per riscaldamento sequestrati dalla guardia di finanza di Gallipoli perché impiegati per finalità diverse del carburante a tariffa agevolata. E’ un’indagine nata quando Vantaggiato non era ancora lo stragista del Morvillo e naturalmente non è per la presunta violazione di sigilli che il settantenne di Copertino è detenuto ed è giunto al palazzo di giustizia di Lecce scortato dalla polizia penitenziaria. Il difensore di Vantaggiato nel processo d’Appello per l’omicidio di Melissa, che riprenderà il 5 maggio, punta tutte le chance di evitare il carcere a vita al suo assistito proprio chiedendo che egli venga sottoposto a perizia psichiatrica. Solo se si dovesse dimostrare che al momento di pigiare il telecomando che fece esplodere le bombole di gas davanti al Morvillo non era completamente capace di intendere e di volere eviterebbe l’ergastolo. In primo grado i giudici non concessero la perizia. Ora si attende la decisione dell’Assise d’Appello. Magari anche in quell’aula Vantaggiato chiederà “Perché sono qui”.