Cura Di Bella gratis per una paziente brindisina

La cura Di Bella sarà somministrata a una paziente brindisina con spese totalmente a carico dell’Azienda sanitaria locale: lo ha disposto il giudice del Tribunale di Brindisi, Maria Cristina Maffei, accogliendo il ricorso della donna cui la Asl aveva rifiutato l’assistenza per la terapia a base di somatostatina.
Si tratta di una nuova sentenza che conferma la scelta da parte dei giudici di obbligare le Asl a considerare in tutto e per tutto la cura Di Bella (che negli anni Novanta fu al centro di una controversa vicenda mai di fatto conclusa) una soluzione praticabile nel caso in cui la terapia riconsciuta dai protocolli ufficiali delle Asl si dimostrino senza risultati.
Nel caso della paziente brindisina, era stato il suo medico curante a prescriverle la cura a base di somatostantina con la quale erano stati raggiunti progressi importanti nella terapia. A sostenere il ricorso della donna, l’avvocato Carlo Madaro che negli anni Novanta, nelle vesti di pretore fu trai principali sostenitori dell’applicabilità della cura Di Bella come alternativa alla terapia tradizionale.
Anche in questo caso la Asl di Brindisi si era opposta al riconoscimento dei rimborsi dei farmaci utilizzati per la terapia Di Bella sostenendo che la paziente poteva esser sottoposta a un nuovo intervento chirurgico.
La linea della terapia Di Bella è invece quella di utilizzare una farmacologia meno invasiva e soprattutto di evitare l’accanimento terapeutico che porta inevitabilmente alla demolizione fisica dei pazienti.
La sentenza del Tribunale di Brindisi di fatto crea un precedente giurisprudenziale che potrebbe consentire a tutti i pazienti che ritengono di affidarsi al protocollo Di Bella di sceglier liberamente la terapia con la quale curarsi, potendo contare sul pagamento delle spese da parte della Asl.