
“Non lede i diritti della privacy in quanto la prof era consapevole di essere ripresa dai ragazzi con i telefonini e dunque era cosciente del rischio che quelle immagini potessero finire in rete”: la procura di Padova ha chiesto al gup l’archiviazione della denuncia presentata dall’insegnante di Monteroni (Lecce) che sei anni fa venne ripresa mentre veniva accarezzata sul perizoma in classe e la cui vicenda divenne rapidamente un caso nazionale.
Secondo i magistrati di Padova, cui la procura di Lecce aveva trasmesso gli atti in quando risiedono nel capoluogo veneto i due ragazzi creatori del sito Scuolazoo.com sul quale vennero pubblicate per la prima volta quelle immagini, non esiste alcun reato punibile.
La professoressa, che oggi ha 46 anni, aveva richiesto ai due ragazzi un risarcimento danni di un milione di euro. Secondo la procura di Padova, i giovani imputati si sarebbero limitati a pubblicare il video sul sito quando già era stato più volte visto in rete.
Dal canto suo – dice il magistrato inquirente – l’insegnante era consapevole di essere ripresa in quanto dall’audio si sente chiaramente che invita gli studenti a cancellare quelle immagini perché “la ripresa non era fatta nel migliore dei modi”.
Secondo la procura insomma, la prof di matematica non si sarebbe posta alcun problema di privacy né avrebbe chiesto ai ragazzi di non essere ripresa in volto, accettando consapevolmente il rischio di essere filmata.
A causa di quel video l’insegnante ha dovuto patteggiare la pena di due anni di reclusione per atti sessuali con minori aggravati dal ruolo di insegnante.