Tre anni e dieci mesi di reclusione: questa la richiesta di pena del pm Giuseppe De Nozza nel processo per rito abbreviato contro Giovanni Borromeo, il dipendente della Provincia che si occupava di aprire le buste senza lasciar traccia per verificare gli importi delle imprese che partecipavano alle gare d’appalto alla Asl.
Sulla richiesta, per la quale Borromeo beneficia della riduzione di un terzo della pena anche per la sua decisione di collaborare con i magistrati, si esprimerà il gup Giuseppe Licci il quale ha respinto la richiesta di rito alternativo presentata dall’altro imputato eccellente, il capo dell’ufficio tecnico della Asl Vincenzo Corso. Quest’ultimo sarà giudicato insieme agli altri imputati nel processo ordinario che inizierà il 16 giugno davanti al Tribunale di Brindisi.