Marino, il ragazzino che sognava di fare il giornalista sportivo: al vertice del basket italiano

di GIANMARCO DI NAPOLI

Williams, De Stradis, Cordella, Solfrizzi e Labate, e poi Cecco, Antelmi, Arigliano, Calderari e coach Primaverili: quando Nando Marino mise per la prima volta piede nel palazzetto di via Ruta a undici anni, accompagnato dal padre Tullio, era il 1974.  “Eravamo allo stadio a vedere una partita del Brindisi che giocava in serie B e papà mi chiese: vuoi vedere una partita di pallacanestro?”.

La Libertas giocava con le canotte gialle e nere e via Ruta era piena come un uovo. “L’amore fu immediato”, ricorda Marino. Ma mai avrebbe immaginato che esattamente 40 anni dopo sarebbe diventato il numero uno della Lega Nazionale Basket, il gradino più alto della pallacanestro italiana.

Anche perché quel ragazzino sognava di diventare giornalista sportivo.

Invece questo pomeriggio, con la sola astensione dei presidenti di Roma e Bologna, che sostenevano la candidatura di Walter Veltroni, Marino è stato eletto presidente della Lega sino al 2016. Un risultato straordinario per tutto il movimento sportivo brindisino che mai era giunto, nella sua storia, così in alto nel Palazzo.

Marino, imprenditore, titolare della Emmeauto (concessionaria Bmw per Brindisi, Lecce e Taranto) non è stato scelto a caso: ha fatto breccia nell’intero movimento cestistico nazionale lo spessore, sia in termini di risultati che di solidità societaria, raggiunto nella stagione appena conclusa dall’Enel Basket Brindisi. Ma a tutto ciò si aggiunge la credibilità che egli stesso si è personalmente conquistato nei piani alti della pallacanestro nazionale.

E’ uno che ci ha messo sempre la faccia, sia in caso di successi che in caso di sconfitte, con quella diplomazia e quell’aplomb che nello sport sono divenuti ormai qualità rare, quasi inesistenti.

Non per caso il suo nome è saltato fuori all’indomani dell’arresto di Fernando Minucci, il gm della Montepaschi Siena inghiottito dal tracollo economico della società toscana. Era necessario un personaggio dalla moralità ineccepibile, ma anche sufficientemente giovane per sostenere la crescita del basket italiano in uno dei momenti più difficili della sua storia.

Marino, presidente della New Basket dall’ottobre del 2012 per espresso volere del presidente onorario Massimo Ferrarese, ha ora le carte in regola per contribuire a quel cambiamento.

Ma si tratta anche di una grandissima occasione per la pallacanestro brindisina che da anni, nonostante sia protagonista assoluta a livello regionale, è stata subordinata al monopolio “politico” barese.

Marino e la New Basket Brindisi dimostrano oggi a tutta l’Italia come anche da una piccola realtà di provincia, si possa spiccare il volo per affermarsi a livello nazionale. L’elezione del nuovo presidente, avallata dall’Olimpia Milano e dalla Dinamo Sassari, giunge proprio nel giorno in cui l’Enel Brindisi viene ammessa (insieme a Ea7, Bancosardegna e Roma) alla Supercoppa nazionale che si svolgerà a ottobre a Sassari.

Per lo sport brindisino il 13 giugno è un D-Day da trascrivere nei libri di storia.