Un bimbo di due anni ustionato dai carboni ardenti nascosti sotto la sabbia

Un bimbo di appena due anni è rimasto gravemente ustionato dai carboni ardenti che qualcuno aveva ricoperto con la sabbia nella notte di San Lorenzo e che il giorno dopo non si era ancora spento. I genitori del piccolo, entrambi sampietrani, nel pomeriggio dell’11 agosto erano in spiaggia in località “Cimalo”, a Campo di Mare, con il figlio, il piccolo Manuel di due anni che improvvisamente ha iniziato a piangere, cadendo seduto sulla sabbia.
Pochi secondi di stupore davanti al pianto e all’espressione di dolore e spavento del piccolo perché la madre si accorgesse che sotto la sabbia si trovavano dei carboni ardenti, i resti dei falò accesi durante la notte di S. Lorenzo.
Coprire i carboni accesi con la sabbia ha centuplicato il calore emesso provocando al piccolo ustioni su diverse parti del corpo (le più gravi ai piedi, le altre alla mano sinistra, alla coscia e al gluteo destro).
Il piccolo, ricoverato inizialmente al Centro Grandi Ustioni del P.O. “A. Perrino” di Brindisi è stato trasferito dopo le prime cure in Chirurgia Plastica dello stesso Nosocomio per evitare infezioni durante la degenza.
Il piccolo non può ancora camminare, deve essere medicato ogni qualvolta fa bisogni fisiologici (ha il pannetto) perché le ferite riportate al glueo devono rimanere incontaminate.
“Immaginate cosa vuol dire per un bambino di due anni, vispo come mio nipote”, racconta la nonna, non poter camminare e la preoccupazione di tutti noi familiari che le ustioni non abbiano intaccato le terminazioni nervose ( non é possibile ancora stabilirlo). Non possiamo purtroppo non sottolineare la mancata sorveglianza degli organi preposti alla sorveglianza dei lidi (e alla bonifica degli stessi soprattutto dopo determinate manifestazioni) in considerazione anche del fatto che nella serata del 10 agosto a Campo di Mare si è tenuto un concerto che ha richiesto la presenza di forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, Polizia Locale, Protezione Civile ) oltre che di Vigili del Fuoco. Noi tutti ci auguriamo che l’ignoranza delle persone, la mancanza di rispetto delle regole oltre che la totale mancanza di controllo degli organi preposti non condizioni permanentemente la vita di un piccolo che in spiaggia voleva soltanto giocare”.