Omicidio di Mino Tedesco, l’altro Coffa non convince il giudice: resta in carcere

La versione di Francesco Coffa non regge e il giudice ne convalida l’arresto in carcere con l’accusa di aver preso parte all’omicidio di Mino Tedesco, avvenuto nella palazzina al civico 22 di piazza Raffaello (rione Sant’Elia) l’1 novembre scorso.

Coffa è il fratello maggiore di Alessandro che era stato a sua volta catturato dai carabinieri nella sera stessa del delitto ma che poi è riuscito a chiarire la sua posizione, lasciando il carcere.

Francesco Coffa era stato invece arrestato nei giorni successivi quando la dinamica dell’omicidio di Tedesco, e del ferimento del figlio Luca, era divenuta via via più chiara.

Pare che Mino Tedesco si sia presentato da solo nella palazzina di via Raffaello per mettere pace dopo un diverbio con i Coffa e Sandro Polito originato da liti tra donne, avvenute la sera prima durante un veglione. Ma Mino era stato accolto a colpi di pistola. Due dei figli, che aveva avvisato prima di recarsi all’incontro, erano arrivati dopo di lui e avevano tentato di soccorrerlo. Luca era rimasto a sua volta gravemente ferito.

Subito dopo si erano allontanati dal condominio Francesco Coffa, Polito e Andrea Romano, quest’ultimo detenuto con il braccialetto. Coffa è stato arrestato qualche giorno dopo, gli altri due sono tuttora ricercati da polizia e carabinieri.

Le condizioni di Luca Tedesco, tenuto per giorni in coma farmacologico, migliorano lentamente.