Otto imputati, tutti condannati in primo grado, e un caso – quello dell’uccisione della quindicenne di Avetrana (Taranto) Sarah Scazzi, strangolata il 26 agosto 2010 e gettata in un pozzo – che torna alla ribalta dopo essere stato a lungo sotto i riflettori. Domani, venerdì 14 novembre, a Taranto, dinanzi alla Corte di assise di appello presieduta da Rosa Patrizia Sinisi, si aprirà il processo di secondo grado. L’accusa sarà sostenuta dal sostituto procuratore generale Antonella Montanaro.
Alla sbarra Sabrina Misseri, 26 anni, cugina di Sarah, e sua madre, Cosima Serrano, 59 anni, già condannate all’ergastolo quali autrici materiali del delitto. E poi l’emblema di questa vicenda, Michele Misseri, oggi sessantenne, padre di Sabrina e marito di Cosima, che dopo aver chiamato in correità la figlia si è di nuovo accusato del delitto ma senza convincere i giudici, tanto da essere condannato ad otto anni di reclusione per soppressione di cadavere in concorso, oltre che con moglie e figlia, con il fratello Carmine (condannato a sei anni) e il nipote Cosimo Cosma (stessa condanna, ma l’uomo è morto il 7 aprile scorso).
Gli altri imputati, tutti condannati per favoreggiamento personale, sono l’ex legale di Sabrina Misseri, Vito Russo jr (due anni), Giuseppe Nigro (un anno e quattro mesi), Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano (un anno ciascuno). L’attesa fa anche salire la tensione tra gli imputati. Oggi, ad esempio, una giornalista e un operatore di ‘Uno mattinà, che cercavano di parlare ad Avetrana con Michele Misseri, sono stati allontanati da quest’ultimo con un imprevisto ‘gavettonè di acqua, secondo quanto riferito dalla stessa troupe.
Sulla base della sentenza di primo grado, emessa dalla Corte di assise di Taranto il 20 aprile 2013, sono stati aperti inoltre dalla Procura di Taranto procedimenti per falsa testimonianza nei confronti di Ivano Russo, il giovane del quale si sarebbe invaghita Sarah scatenando, secondo l’accusa, la gelosia di Sabrina, e ancora Alessio Pisello, Anna Scredo, Giuseppe Olivieri, Anna Lucia Pichierri e Giuseppe Serrano. È aperto un altro procedimento nei confronti di Michele Misseri per il reato di autocalunnia, mentre è indagato per false informazioni al pm il fioraio Giovanni Buccolieri, che riferì di aver visto Sabrina e Cosima sequestrare in strada Sarah ma poi ritrattò.