Stamane, al termine di un’articolata azione di verifica sull’intero territorio provinciale, contro il sempre più diffuso fenomeno di abusi delle attività svolte dai centri di scommesse bookmaker, agenti in servizio alla Divisione Amministrativa della Questura, unitamente al personale della Squadra Mobile, hanno dato corso al sequestro preventivo delle attrezzature informatiche e della relativa documentazione contabile di 5 società, tutte riconducibili alla Stanleybet Malta Limited.
Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, su richiesta del pm Dagostino ha interessato, oltre al capoluogo, Ceglie Messapica, San Michele Salentino, Mesagne e San Pancrazio.
Ad essere indagati, per violazione degli artt.4 comma 1°, 4 bis e 4 ter della legge n.401 del 1989, sono stati i rispettivi titolari dei centri raccolta scommesse i quali, in assenza di specifica autorizzazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e della licenza di Pubblica Sicurezza rilasciata dal Questore, hanno svolto attività di raccolta e di trasmissione dei dati relativi a scommesse “on line”, nonché servizi di riscossione dai clienti e di accredito delle somme riscosse in favore dell’operatore straniero.
L’operazione di questa mattina, oltre a confermare il proliferare degli abusi nel settore in argomento, attesta l’impegno che l’Autorità Giudiziaria e la Polizia di Stato stanno profferendo verso il debordante fenomeno del gioco d’azzardo che oggi sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti, anche nella nostra provincia.
Oltre ad evidenti infiltrazioni del crimine organizzato, specificamente quale utile mezzo di riciclaggio, i centri scommesse sono sempre più frequentati da persone affette da ludopatia, una piaga sociale tra le più pericolose del nostro tempo, anticamera del ricorso all’usura.
I controlli degli uomini della Divisione Amministrativa sono proprio indirizzati ad arginare ogni possibile abuso di un sistema sempre più disinvolto che, fidando nella ipotetica vincita solutoria, si traduce spesso nel tracollo finanziario di un’utenza sempre più eterogenea.
Per tali ragioni, il provvedimento di sequestro odierno rappresenta solo un tassello di un’azione di monitoraggio che proseguirà nei prossimi mesi con analogo impegno, sotto il costante coordinamento dell’Autorità Giudiziaria.