L’eroina si riaffaccia prepotentemente sul mercato brindisini, laddove tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta ha provocato decine di morti per overdose: la conferma arriva dal sequestro effettuato dalla squadra mobile di 200 grammi di eroina e 100 di cocaina, ancora in pietre e pronta per essere confezionata in dosi.
In carcere è finito Marco Baglivo, 30 anni, brindisini appartenente a una famiglia in cui in tanti, persino il padre, sono stati coinvolti in inchieste su spaccio e traffico di stupefacenti.
L’arresto di Baglivo è stato effettuato al rione Sant’Elia dagli agenti della V Sezione antidroga della squadra mobile di Brindisi, coordinata dal vicequestore Alberto Somma.
Nel pomeriggio di ieri, gli investigatori – impegnati a monitorare alcune zone del quartiere Sant’Elia – hanno effettuato alcune perquisizioni nell’abitazione, nei box e in altri locali utilizzati da Baglivo. Hanno così scoperto numerosi involucri di sostanza stupefacente, materiale utile per il confezionamento delle dosi, bilancini di precisione, denaro contante e involucri di cellophane. C’era anche una pistola, un revolver Smith&Wesson calibro 38 special, con relativo munizionamento.
La presenza di un quantitativo ingente di eroina, insieme alla cocaina, conferma i timori che il mercato brindisini sia invaso dalla sostanza stupefacente più diffusa sino a vent’anni fa. A differenza degli anni ’70 e ’80, quando proveniva soprattutto dal sud est asiatico, oggi il business dell’eroina, stimato in 55 miliardi di dollari all’anno, arriva appunto dall’Afghanistan, passa dalla Russia e, attraverso i Balcani, arriva in Italia, da dove spesso viene poi smerciata in altri Paesi europei. Brindisi dunque potrebbe essere divenuto un crocevia importante non solo per lo spaccio locale ma anche per l’arrivo, lo stoccaggio e la distribuzione in altre zone d’Italia.
In questa direzione vanno le indagini della squadra mobile che hanno portato all’arresto di Baglivo. Il giovane è stato rinchiuso nella casa circondariale di Brindisi a disposizione del pm Giuseppe De Nozza.