La procura di Bari ha sospeso momentaneamente le operazioni tecniche sulle scatole nere della traghetto Norman Atlantic. La decisione è stata presa in attesa di procedere con maggiore cautela agli accertamenti per l’estrazione dei dati. Una delle due scatole nere, infatti, quella di plancia, sarebbe stata esternamente danneggiata dalle fiamme, durante l’incendio scoppiato a bordo del traghetto il 28 dicembre scorso, notte del naufragio al largo delle coste albanesi.
Stando a quanto riscontrato dai consulenti tecnici nominati dalla Procura, le fiamme avrebbero sciolto la plastica esterna della scatola nera fondendola al disco di registrazione. Il rischio, quindi, è che procedendo alla rimozione di quella plastica si danneggi irrimediabilmente il disco e di conseguenza si perdano i dati registrati.
Fino a questo momento nessun elemento utile a ricostruire quanto avvenuto la notte del naufragio è emerso da questi accertamenti perchè anche l’altra scatola nera, quella recuperata a bordo in controplancia e che sembrava integra, ha fornito dati illeggibili.
Gli accertamenti sulle scatole nere, affidati dai pm della Procura di Bari Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano ai tecnici Raffaele Colaianni e Claudio Aleandri con la collaborazione di un informatico del Cnr, Massimo Iannigro, sono cominciati lo scorso 22 gennaio nella sede Sirm (Società italiana radio marittima) di Torre Annunziata e dovrebbero concludersi entro due mesi.
Intanto, il prossimo 20 febbraio i pm affideranno l’incarico per l’autopsia della decima vittima accertata del naufragio, trovata carbonizzata in un tir a bordo del relitto. Nei giorni scorsi i presunti familiari dell’uomo, con molta probabilità un cittadino greco, hanno raggiunto l’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari per l’esame del dna che consentirà l’identificazione del cadavere.
Ulteriori ricerche di vittime a bordo (ancora 18 i naufraghi dispersi), saranno compiute quando il relitto arriverà nel porto di Bari, forse già venerdì mattina.