Il Monumento compie 80 anni: divorato da umidità e incuria

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Ottant’ anni e sentirli tutti. Il Monumento al marinaio si avvicina allo storico anniversario (fu inaugurato il 4 novembre 1933) sicuramente non in forma smagliante.
Scarsa manutenzione dei giardini, sia per quanto riguarda la zona sottostante che quella superiore, un divieto di circolazione quasi mai rispettato e soprattutto una struttura divorata dall’umidità.
Chiazze d’umido tappezzano le pareti lungo tutto la struttura.
Chi ha avuto il piacere di visitarne l’interno si trova di fronte a un’entrata ben imbiancata, pulita e profumata; superata la prima rampa di scale l’occhio incomincia a notare qualche differenza, e anche l’olfatto sembra ricevere degli input diversi.
L’umidità la fa da padrona e man mano che si sale la situazione non migliora, anzi.
Le pareti dei quattro piani, comprese le tre stanze adibite a museo, che portano al bellissimo belvedere sono sfregiate da macchie di umido che crescendo hanno inglobato i vari quadri che arredano l’interno della costruzione, rovinandoli.
Uno spettacolo penoso che ogni giorno viene offerto a cittadini e forestieri che si vogliono “avventurare” fin sopra la statua della Madonna, per vedere, qui si, un panorama mozzafiato.
Un po’ una metafora della nostra città: presenta molte brutture, quasi tutte create dalla nostra incuranza, ma guardandola dall’ alto, senza troppi filtri, è sempre una delle città più belle d’Italia.
Ora che l’80esimo anniversario è quasi arrivato, una data importante per un monumento che dall’alto dei suoi 54 metri sovrasta e protegge la città, bisognerebbe sfruttare questa occasione.
Sensibilizzare i cittadini, che spesso sono i primi a non apprezzare i propri tesori, e chiedere un interessamento “speciale” dell’Amministrazione comunale e della Marina militare. 
Un’attenzione in più per un simbolo cittadino che si appresta a tagliare il traguardo degli 80 anni.

Gianmarco Sciarra