“Licenziato dallo studio notarile per troppa malattia, dopo essere rimasto ferito per sventare una rapina”. E’ quanto sostiene un avvocato di Brindisi, di 49 anni, attraverso i suoi legali rimasto coinvolto mentre era a lavoro proprio presso lo studio di un notaio di San Vito dei Normanni (Brindisi) dove il 12 aprile del 2013 un rapinatore armato di una pistola calibro 7.65 mise a segno una rapina da 300 euro e sparò un colpo di pistola contro il professionista provocandogli gravi lesioni a una gamba.
Nella stanza attigua alla sala d’aspetto c’era una donna incinta che non riportò alcuna conseguenza.
Secondo quanto affermato dai legali che assistono il lavoratore, la prolungata assenza dall’ufficio, costata una lettera di licenziamento per ‘superamento del periodo di comporto’ sarebbe riconducibile proprio alle cure cui l’uomo, che riportò una frattura del femore si è sottoposto nei mesi successivi ai fatti in diverse strutture riabilitative pugliesi.
La lettera di licenziamento ‘per giustificato motivo’ è datata 13 marzo 2015: “Con significativo rincrescimento – si legge – questo studio notarile si vede costretto a prendere la decisione di provvedere al suo licenziamento a seguito del superamento del periodo di comporto per assenza da lavoro per malattia dal 26 agosto 2014 al 26 febbraio 2015”.
Il licenziamento sarà impugnato.