Il farmaco per le crisi epilettiche del figlio di 8 mesi non è in vendita: famiglia brindisina trapiantata a Siena apre una battaglia. E la vince per tutti i bimbi malati

Una famiglia brindisina trapianta a Siena che lotta per salvare la vita al suo piccolo di otto mesi e dichiara guerra al ministero della Sanità pur di ottenere un farmaco che, prescritto dal pediatra, non risultava in vendita. Dopo un mese di battaglie, supportate da un legale, anch’egli brindisino, i genitori di Joseph Damiano hanno ottenuto con un provvedimento d’urgenza la commercializzazione immediata del farmaco.
La vicenda inizia a febbraio quando il pediatra prescrive al bimbo, che soffre di pericolose crisi epilettiche, un farmaco da iniettare con microclismi in caso di necessità. Si tratta del Micropam Diazepam da 5 milligrammi. Ma in farmacia si trova soltanto nella versione da 10 milligrammi. Quello da cinque, spiegano ai genitori di Joseph, non è disponibile.
Se il bimbo avesse avuto una crisi, papà e mamma avrebbero dovuto avere la rapidità e la lucidità di aprire la dose, dividerla esattamente a metà e iniettarla al piccolo. Un meccanismo che avrebbe potuto mettere a repentaglio la vita di Joseph e di altri bambini con la stessa patologia.
Attraverso il loro legale, l’avvocato brindisino Marco Masi, hanno deciso di affrontare di petto la situazione, pur trovandosi lontani dalla loro città natale. Hanno inviato una comunicazione urgente a Ministero della Salute (Roma), Regione Toscana, sindaco di Siena e Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, facendo presente l’assenza di un farmaco salva vita importantissimo per il proprio piccolo Joseph.
La Regione Toscana si è prontamente attivata e oggi, se il farmaco è nuovamente disponibile in tutta la regione e, in particolare, nella città di Siena è grazie a questa coraggiosa famiglia brindisina.