L’Alfa 164, la lupara e le pallottole in pieno giorno: un film già visto, ma i killer per fortuna sbagliano mira

Una vecchia Alfa 164, poi data alle fiamme nelle campagne, una lupara, un commando che spara all’impazzata in pieno giorno: l’azione con cui questa mattina un gruppo di fuoco ha tentato di uccidere l’imprenditore brindisino Valerio Semeraro, 54 anni, sembra un film già visto vent’anni addietro quando i killer agivano utilizzando maxi-berline costruite tutte sullo stesso pianale: Saab 9000, Lancia Thema, Fiat Croma e, appunto, Alfa 164.
Che i killer abbiano sparato per uccidere ci sono pochi dubbi: troppi i bossoli recuperati sull’asfalto, appartenenti a un fucile calibro 12 e a due pistole (calibro 9 e 7,65), per essere solo un tentativo di intimidazione. Il commando ha però, per fortuna, difettato in precisione e così Semeraro è stato colpito solo di striscio, pare a una spalla.
I killer sono entrati in azione poco prima delle 10 facendo irruzione con l’auto nel piazzale della Eco Rottami Semeraro, tra Brindisi e Mesagne, poco dopo il centro commerciale “Le Colonne”. Erano almeno in quattro, uno alla guida e gli altri ognuno armato di suo. Individuato Semeraro, hanno fatto fuoco a ripetizione e poi sono fuggiti. La vittima designata, probabilmente resasi conto di quanto stava acccadendo, ha cercato di defilarsi evitando la pioggia di pallottole.
Semeraro è stato quindi soccorso dagli operai che si trovavano nel cantiere mentre l’Alfa 164 imboccava velocemente l’uscita in direzione Brindisi. La vettura sarebbe stata trovata poco dopo, completamente distrutta dal fuoco, nelle campagne alla periferia del quartiere Sant’Elia.
La Eco Rottami è un’azienda che da tre generazioni opera nel settore dello smaltimento e recupero di rifiuti riciclabili in un impianto di ottomila metri quadrati. Valerio Semeraro ha raccolto il testimone del nonno Giovanni e ha consolidato i rapporti con le più importanti aziende che operano nel Brindisino.
Oscuro il movente dell’azione di fuoco, ma la dinamica porterebbe ad escludere una ritorsione personale. I carabinieri del Nucleo radiomobile di Brindisi hanno interrogato il ferito, presso l’ospedale Perrino (dove è sorvegliato nel timore – in verità remoto – che i killer possano tornare in azione), i suoi congiunti e i dipendenti. Sul posto si è portato anche il sostituto procuratore di turno, Milto De Nozza.
Valerio Semeraro ha avuto in passato solo una piccola disavventura giudiziaria, legata a una denuncia per possesso di 350 chili di rame di provenienza furtiva. Una vicenda che non può avere alcun collegamento con l’episodio di questa mattina, anche se è probabile che il movente possa essere in qualche modo legato all’attività dell’imprenditore.
Gianmarco Di Napoli

(Foto Vincenzo Tasco)