
di Gianmarco Di Napoll
M. compie 13 anni a novembre e voleva fare solo una doccia. Il pomeriggio picchia forte il sole sulla facciata della palazzina di via Garigliano, rione Perrino. Un casermone dipinto di rosso dell’edilizia popolare degli anni Novanta, senza balconi, con le finestre piccole e rettangolari. Non ci sono balconi, né climatizzatori e neanche antenne satellitari. Voleva fare la doccia ché non ne poteva più di quel caldo e si è rifugiata in bagno chiudendosi a chiave. Gliel’ha detto mille volte la mamma Katia, mai chiudersi a chiave. Ma M. non voleva che i fratellini entrassero, e così lo ha fatto: un giro di chiave senza fare rumore, poi la manopola della doccia che gira, poca acqua calda che già si suda. Un piede nella vasca.
Mamma era in cucina, con la figlia più grande e i due maschietti, l’ultimo nato a fine dicembre. Ha sentito un urlo poi un tonfo. E’ corsa in bagno ma la porta non si apriva e lei non rispondeva. Una, due spallate, la forza della disperazione, la serratura che cede. M. è sul pavimento, immobile. Lei istintivamente chiude il rubinetto della doccia e avverte una scossa elettrica, si getta sulla figlia, urla disperatamente perché non respira, non si muove.
“Era pallida, sembrava morta”, racconta la vicina di pianerottolo che è stata la prima ad arrivare. “Katia lo diceva sempre: non chiudetevi a chiave”, non fa che ripetere spingendo un carrozzino con un neonato e tenendo per mano una bimba più grande. Avrà 25 anni. Nel casermone abitano famiglie giovani e con tanti figli. E decine di bambini corrono in strada facendo lo slalom tra il camion dei vigili del fuoco e le volanti della polizia che ora presidiano l’ingresso del palazzine dormitorio.
Mentre arrivava l’ambulanza e i soccorritori cercavano di far entrare la barella nel portoncino largo meno di un metro che sembra quello di una cabina elettrica e le scale troppo strette per trasportare un paziente, il papà Mario era sott’acqua cinque o sei chilometri più lontano insieme a due amici a cercare di pescare qualcosa per arrangiarsi. Ha un piccolo Ape 50 con cui va in giro alla ricerca di ferro da rivendere all’ingrosso e arrotonda pescando cozze e ricci. “Sembrava che se lo sentisse nel cuore”, raccontano i due amici che erano con lui e con i quali va “a ferro” e a pesca. A un certo punto è uscito, poi lo abbiamo visto che si agitava con il telefonino, che ci faceva segno di tornare”. Il piccolo Motoape è rimasto parcheggiato sotto casa, davanti al box in cui sono raccolte le ferraglie e l’attrezzatura da pesca.
La vita di M. è appesa a un filo, intubata e senza aver mai ripreso conoscenza nel reparto di Rianimazione dell’ospedale. La polizia scientifica e i tecnici dei vigili del fuoco non sono riusciti a trovare spiegazioni più precise rispetto a quelle su cui dibattono i vicini, in piccoli capannelli sotto il casermone rosso. Una scarica elettrica per un’improvvisa dispersione dell’autoclave. Si dice che anche un poliziotto abbia avvertito una piccola scossa nel bagno. Ma dopo l’accurata ispezione si è deciso di non procedere neanche al sequestro dell’abitazione e ci sono ben due le procure che indagano, quella di di Brindisi con il pm Savina Toscani, e quella dei Minori di Lecce con Imerio Tramis. D’accordo, ma cosa è successo allora?
“Non se la meritava ‘sta cosa Mario, è uno onesto, che lavora dalla mattina alla sera”, dicono i vicini. E M. la conoscono tutti, una bambina responsabile che dà una mano a mamma con i due fratellini più piccoli.
Quando polizia e vigili del fuoco sgomberano la strada fa ancora caldo e il sole continua a battere sulla facciata del palazzo rosso. I panni sventolano dalla finestra rimasta spalancata al primo piano di questa strada che qualcuno, chissà perché, ha dedicato a una centrale nucleare. M. forse sogna un giorno di lasciare questo quartiere, di avere una bella casa, magari vicino al mare per seguire il papà che fa le immersioni. E tutti aspettano che riapra gli occhi perché una ragazzina di 12 anni non può proprio pensare di andarsene così. Non sarebbe giusto. Questa notte, da un Perrino all’altro, sarà lunghissima.
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