Chiede di andare in una comunità terapeutica don Giampiero Peschiulli, l’ex parroco della chiesa di Santa Lucia agli arresti domiciliari dal 20 maggio scorso con l’accusa di pedofilia. Il sacerdote, rinchiuso dal giorno dell’arresto nella sua abitazione al rione Commenda, ha chiesto di partire e affrontare la sua situazione in un centro di recupero in cui sarebbero in terapia altri sacerdoti.
La richiesta di Peschiulli è al vaglio della magistratura mentre il pm Giuseppe De Nozza è alla stretta finale dell’inchiesta che si concluderà con un inevitabile rinvio a giudizio. L’indagine fu innescata da un’incursione dei giornalisti delle “Iene” ma soprattutto dalle reazioni che essa provocò su Facebook dove sembrò che si fosse aperta una voragine su vicende che fino ad allora erano state solo sussurrate a mezza voce.
I carabinieri riscontrarono l’attendibilità delle accuse di due ex chierichetti minorenni, suffragate poi dall’acquisizione di materiale pedopornografico contenuto nei computer del sacerdote. Il 20 maggio l’arresto disposto dal gip Tea Verderosa per abusi sessuali. Oggi, forse, la richiesta di affrontare la sua situazione in una comunità specializzata.