Gambizzato ad agosto, raccontò troppe frottole: ai domiciliari per favoreggiamento

Ha mentito su tutti i fronti, raccontando frottole sia sul luogo in cui era stato ferito che sul movente della sparatoria e l’identità delle persone coinvolte: Vincenzo Laporta, il 35enne di Ostuni gambizzato nella notte dello scorso 10 agosto, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento personale pluriaggravato.
L’arresto è stato eseguito dai poliziotti del commissariato di Ostuni su ordinanza del gip Giuseppe Licci.
Laporta, raggiunto alla coscia e al ginocchio destri da colpi di pistola, in ospedale e poi agli agenti raccontò di essere stato ferito nella zona del Pilone e di essere stato poi accompagnato al pronto soccorso da un automobilista sconosciuto.
In realtà, hanno appurato gli investigatori, il ferimento avvenne nel corso di una festa sulla spiaggia di Torre Santa Sabina, per altro alla presenza di decine di giovani che ballavano. Una sparatoria nata per motivi futili e che avrebbe visto per protagonisti alcuni giovanissimi di Carovigno, ispirati – pare – da un vecchio pregiudicato ostunese.
Acquisite numerose testimonianze nel corso di settimane di interrogatori, e in attesa di sbrogliare la matassa del ferimento, il primo a pagare è proprio la vittima che finisce agli arresti.