Paolo che vedeva la Madonna diventa l’attrice Sveva. E viene indagata per aver “venduto” il Paradiso a un malato/REPORTAGE

di GIANMARCO DI NAPOLI

Per la giustizia terrena si chiama Paola Catanzaro, ha 40 anni ed è indagata per truffa: avrebbe raggirato la famiglia di un malato facendosi consegnare 150 mila euro in quattro anni per distribuire croci sacre in giro per il mondo e garantire il Paradiso a un poveraccio. Per la giustizia divina non ha mai smesso di chiamarsi invece Paolo Catanzaro, lo stesso ragazzo che per vent’anni ha raccontato di incontrare la Madonna ogni 24 del mese nella chiesetta rurale di contrada Uggio, nelle campagne di Brindisi, coinvolgendo migliaia di fedeli. Infine, per il cinema si chiama Sveva Cardinale (clicca qui), aspirante attrice e prossima protagonista (così si legge nella sua pagina sul sito “Mymovies”) nel film “Un nuovo giorno”.

Paolo il Mistico. Per i fedeli che lo hanno adorato e coccolato per quasi vent’anni, Paolo Catanzaro è scomparso senza lasciare alcuna traccia. La chiesetta di contrada Uggio, immersa nelle campagne a 15 chilometri da Brindisi, continua a essere mèta di pellegrinaggio di chi l’ha considerata un luogo di prodigi e preghiera, ma da anni non ospita più il veggente e il suo seguito. (Approfondisci qui)
Le apparizioni cominciano nell’inverno tra il 1992 e il 1993 quando Paolo, 17 anni, ultimo di otto figli di un padre netturbino, annuncia di vedere la Madonna. Il fenomeno, amplificato dai mezzi d’informazione (persino quelli nazionali, clicca qui) e pur in assenza ancora di internet, si diffonde rapidamente e coinvolge prima decine, poi centinaia e infine migliaia di persone. La piccola e cadente chiesetta di Uggio, lontana dal centro abitato, diventa il quartier generale di Paolo e dei suoi seguaci. (Video)
In questo momento, secondo quanto egli stesso racconta, il ragazzo “decide di abbandonare ogni ambizione terrena per dedicarsi totalmente a Gesù”. Ogni 24 del mese i fedeli si riuniscono intorno al veggente cui con puntualità appare la Madonna come “Maria Regina della Purezza e Portatrice di Gioia”, compiendo miracoli, guarigioni e facendogli rivelazioni (clicca qui). Almeno questo è quello che viene testimoniato, in un tourbillon di svenimenti, profumi intensi, il sole che cambia colore, le ostie che appaiono miracolosamente nelle mani del veggente. Insomma, un cliché piuttosto comune in vicende di questo genere. Tra le rivelazioni che il veggente si autoattribuisce. 
Il pellegrinaggio non si ferma neanche quando, il 30 agosto 1994, l’allora arcivescovo di Brindisi, Settimio Todisco, scrive ai parroci della diocesi sconfessando la credibilità dei fenomeni avvenuti a Uggio e vietando a chi avesse frequentato il veggente di accostarsi ai sacramenti e partecipare alla vita delle comunità ecclesiali. (clicca qui per la leggere la lettera).

Paolo il cantante. Malgrado la grave presa di posizione di Todisco, monsignor Rocco Talucci, suo successore nel governo della Diocesi, permette a Catanzaro, senza mai abrogare il precedente provvedimento, di far esibire un gruppo musicale, “I Signum”, che organizza, sostenuti anche dal parroco di San Giustino de Iacobis, don Francesco Caramia, concerti di beneficenza, allo scopo di ristrutturare la chiesetta di Uggio, che nel frattempo era stata chiusa. “Tutto avviene sotto il controllo e l’approvazione della Chiesa”, assicura il giornale online “LSDmagazine” che presenta il gruppo. (clicca per approfondire)
E’ questa la seconda fase della poliedrica vita dell’ancora Paolo, quella del cantante. Il 29 aprile 2012 sul palcoscenico del teatro Impero si esibiscono i “Signum” nel corso di una serata alla quale partecipa anche il cantautore Massimo Di Cataldo. Sul palco, accanto a Paolo, sale nientemeno che proprio l’arcivescovo Talucci (nella foto un momento di quella manifestazione) in un tripudio di brani, alcuni dei quali cantati anche dai giovani della parrocchia di San Giustino de Jacobis accompagnati da don Francesco Caramia, lo stesso che in questi giorni è indagato per presunti abusi sessuali su un ragazzino di dodici anni. Il ricavato della serata, viene spiegato, sarà destinato alla “costruzione di una casa per bambini poveri in Kenya”. Di Uggio quella sera non si parla proprio. (clicca qui per ascoltare le canzoni dei Signum)
Il gruppo riappare il 21 ottobre di quell’anno al teatro Team di Bari, anche qui un concerto che viene presentato con finalità benefiche. Ma stavolta “i fondi raccolti saranno utilizzati per il restauro della chiesetta rupestre di Uggio”. I prezzi sono “accessibili”, la Poltronissima costa 11 Euro e la Galleria ne costa 8.

 

Paolo diventa Paola.  Paolo è ancora Paolo, ma dentro si sente sempre più Paola e pensa già di affrontare quell’intervento chirurgico che gli restituirebbe – come spiegherà anni dopo – un corpo nel quale si possa sentire a suo agio. E quella di Bari sarà una delle sue ultime apparizioni pubbliche come uomo. Decide di affrontare una lunga e costosa operazione (23 ore consecutive sotto i ferri) in una clinica specializzata di Bangkok (Thailandia) per modificare tutto, anche gli organi interni (clicca qui). Poi decide si sposare il compagno che aveva conosciuto già nella sua “vita” precedente.

Dopo Uggio, Conversano. Ma anche se scompare da Uggio, tornata a essere ormai una chiesetta abbandonata tra i campi, “Paola” sembra non dimenticare la sua matrice mistica e fonda a Conversano, in provincia di Bari, una comunità che porta il nome dell’apparizione e si colloca nell’Oasi Sacro cuore dell’Isola. Monsignor Domenico Padovano, Vescovo di Conversano-Monopoli, permette, ufficiosamente, a questa comunità di organizzare incontri affidandola ad un sacerdote della diocesi, ma quest’ultimo dopo un po’ di tempo, decide di allontanarsi. Successivamente lo stesso Padovano dichiarerà di essere totalmente all’oscuro della vicenda di Uggio. Si comprenderà dopo, forse, il motivo per cui il sacerdote decise di prendere le distanze.

Paola diventa Sveva. Parallelamente all’attività mistica però Paola Catanzaro decide di dare una svolta alle sue ambizioni artistica. Abbandonata la passione del canto e decisa a diventare un’attrice affermata, sceglie il nome d’arte di Sveva Cardinale (già, proprio Cardinale) e tenta di entrare nello spettacolo dalla porta principale. Il 4 novembre 2015 ottiene una lunga intervista pomeridiana a “La Vita in diretta”, su Raiuno, in con Cristina Parodi parla della “Svolta di Sveva”. Il suo è un racconto emozionante e coinvolgente (clicca qui) in cui parla della sua difficile scelta di cambiare sesso, delle sofferenze patite in gioventù e della scelta di sposare il suo compagno Francesco. Neanche un accenno, in 35 minuti, alla storia delle apparizioni, alla chiesetta di Uggio, alla sua vita che doveva essere consacrata alla Madonna. Anzi, annuncia che presto girerà un film.
La pellicola si chiamerà “Un nuovo giorno” e secondo il regista, Stefano Calvagna, dovrebbe essere presentata al prossimo Festival di Berlino (clicca qui). «È la storia di un bambino convinto di essere nato nel corpo sbagliato. Fin da piccolo vuole giocare con le bambole e i trucchi della nonna. Si trova anche costretto ad affrontare problemi di pedofilia», spiega Calvagna in un’intervista. Il film racconta proprio la storia di Sveva/Paola ma senza alcun accenno a Paolo il veggente: “L’ho conosciuta a Fiuggi, lei era in viaggio di nozze col marito. “Racconto le violenze subite dal bambino, le difficoltà coi suoi genitori. E poi la presa di coscienza di essere nata nel corpo sbagliato. Tanto che dagli altri si faceva chiamare Giulia. Fino alla decisione presa a 35 anni di affrontare un intervento chirurgico”.

Paola e la giustizia terrena. Nel frattempo, in attesa dell’uscita del film, Sveva/Giulia per la giustizia italiana torna a essere semplicemente Paola Catanzaro, e il 24 gennaio viene accusata di una colossale truffa praticata quando ancora era “Paolo il mistico” e guardacaso con la presunta complicità di una donna di Conversano. La vittima è proprio una donna che frequentava la comunità di preghiera creata in terra barese, quella autorizzata dal vesscovo di Monopoli e dalla quale il sacerdote delegato si era allontanato frettolosamente. Paolo/Paola l’avrebbe convinta a pagare seimila euro al mese (dal novembre 2007 all’agosto 2009) per distribuire tre croci ogni 30 giorni realizzate da un falegname di Bassano del Grappa e inviate da tale suor Maria della Croce (risultata inesistente), piu’ altro denaro per le spese della comunita’ fino a 60 mila euro in un’unica soluzione (sempre pagati in contanti) fino al febbraio 2011. Questo, le dicevano, avrebbe fatto guarire il padre o comunque gli avrebbe assicurato il Paradiso.
La donna ha raccontato anche di essere stata convinta da Paola a sposare un uomo dal quale poi ha avuto un figlio. “Paolo il mistico” le avrebbe detto che era un arcangelo di nome Eris a mandargli messaggi per lei. Le avrebbero così spillato ripetutamente soldi per quello che chiamavano “il progetto dei doni” (la distribuzione delle croci nel mondo). Dopo essersi indebitata con amici e familiari e aver chiesto anche un mutuo in banca per finanziare la comunità religiosa, la donna ha cominciato a comprendere il raggiro nell’aprile 2012, si è allontanata dal marito e da Paolo, denunciandolo lui e la sua presunta complice.
Paola Catanzaro, in arte Sveva Cardinale, affronterà il primo processo della sua vita davanti al Tribunale Monocratico di Bari con l’accusa di truffa aggravata. E almeno questo, probabilmente, la Madonna non gliel’aveva predetto.

(Nella sequenza di foto, Paolo ai tempi delle “apparizioni, poi quando diventò cantante e infine, dopo aver cambiato sesso, nelle vesti di Sveva Cardinale)