“Lavoratore a rischio klebsiella. Ma la ditta non indaga sul batterio, che ora potrebbe contagiarne altri”

Un dipendente della ditta Markas, che si occupa delle pulizie all’interno dell’ospedale “Antonio Perrino” di Brindisi, sembrerebbe aver contratto il batterio klebsiella, lo stesso che, tra agosto e settembre scorsi, ha causato la morte di tre donne nel nosocomio brindisino. 

La società è stata più volte richiamata dall’Asl e dal Cobas, ma ad oggi – a dire dal sindacato – non risulta che la Markas abbia sottoposto il lavoratore a un’indagine più scrupolosa, con il rischio, qualora dovesse risultare positivo al batterio, di contagiare altre persone.

La klebsiella pneumoniae provoca polmonite, setticemia e altre infezioni ai tessuti molli, tra i quali l’apparato intestinale, provocando forti gastroenteriti. L’infezione può lasciare postumi per molte settimane anche dopo la guarigione. 

L’allarme a Brindisi è scattato all’inizio di agosto, quando sono stati riscontrati diversi casi di klebsiella. A settembre, il batterio ha fatto, invece, le sue prime vittime: due donne sono morte nel reparto di Malattia infettive e una terza in Ematologia. La Asl di Brindisi ha accertato ben 17 casi in soli due mesi.

«Il sindacato Cobas – dichiara Bobo Aprile- denuncia il grave comportamento che la ditta Markas ha avuto nei confronti di un suo dipendente dopo la scoperta del batterio Klebsiella in alcuni reparti dello stesso ospedale».

«Un dipendente della ditta Markas – proseguono i Cobas – nei giorni immediatamente dopo la scoperta del batterio, in preda a difficoltà intestinali e ad altri disturbi simili a quelli provocati dal batterio incriminato, ha tentato di rivolgersi ai propri superiori. Ma da questi non ha ricevuto nessun tipo di interessamento e ancor meno interventi immediati, quanto mai necessari almeno per rassicurare il dipendente». 

La sezione brindisina del sindacato sottolinea anche di aver inviato due distinte comunicazioni alla società di pulizie, ma senza mai ricevere risposte. La stessa Asl di Brindisi, l’11 ottobre scorso, ha sollecitato la Markas affinché fornisse indicazioni in merito al presunto contagio del suo dipendente. Ma anche in questo caso la società non avrebbe mai risposto. 

«Il Cobas denuncia – continua Aprile – le gravi responsabilità della ditta Markas che continua a mettere a repentaglio la salute di ammalati, lavoratori, visitatori dell’ospedale Perrino di Brindisi pur di risparmiare qualche euro. Continueremo in questi giorni la lotta a sostegno del diritto alla tutela della salute di lavoratori e cittadini così pesantemente messa a rischio dal mancato rispetto delle leggi sulla sicurezza. Se sarà necessario avvieremo – concludono dal sindacato – azioni legali nei confronti della ditta Marka. Sulla salute non si scherza”. 

La Asl di Brindisi, agli inizi di questo mese, ha effettuato all’interno dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi un radicale intervento di bonifica.

Maristella De Michele