Giovanni Bocci, padre del piccolo Adelio, il bambino brindisino sottratto otto anni fa dalla madre di nazionalità kazaka, incontrerà a Roma domani mattina, venerdì 15 dicembre, Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Adelio, che adesso ha dieci anni, quando ne aveva poco più di due fu rapito e portato in Kazakistan, dov’è attualmente trattenuto: vive con la nonna materna, è regolarmente registrato all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero e di tanto in tanto vede il padre in videochiamata. Proprio dal telefono della nonna, Giovanni Bocci avrebbe ricevuto mesi addietro alcune fotografie che rivelerebbero maltrattamenti sul bambino. Con sentenza del Tribunale di Brindisi, la madre di Adelio è stata dichiarata decaduta dalla potestà genitoriale: malgrado ciò, le autorità kazake non collaborano con il Governo italiano al fine di agevolare il regolare diritto di visita del padre Giovanni, che anche nella ex repubblica sovietica è riconosciuto.
La presidente di “Penelope Puglia – Associazione famiglie e amici persone scomparse”, Annalisa Loconsole, ha scritto al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sollecitando un intervento. Il Ministero ha risposto dicendo che l’Ambasciata italiana ad Astana segue la vicenda da anni e con attenzione e che “sono state effettuate frequenti visite consolari presso il domicilio del bambino che abbiamo trovato sempre in buone condizioni. L’ultima visita si è svolta lo scorso 29 novembre a Taraz, come di consueto presso l’abitazione della madre. Il bambino è apparso vivace e attivo, a proprio agio nelle interazioni con gli adulti. Frequenta regolarmente la scuola dell’obbligo e svolge attività sportiva”.
Il padre e la zia di Adelio, Elsa Bocci, che non hanno mai smesso di adoperarsi per cercare di riportare il bimbo in Italia, confidano che l’incontro con Mantovano possa contribuire a sbloccare la situazione.
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