Al Perrino si guarda già al futuro: un’area riservata ai positivi ricoverati per altro

di Lucia Pezzuto per il7 Magazine

L’ospedale Perrino di Brindisi ha adottato un nuovo modello organizzativo aprendo un open space che consente di ricoverare pazienti affetti da altre patologie ma casualmente risultati positivi al Covid. Si tratta di un’area mista dedicata ai pazienti positivi con esigenze di cura diverse da quelle Covid-correlate. Venti posti letto con un’area pediatrica per i bimbi e i loro care giver (mamme o papà che assistono i loro figli ). Il responsabile di questo reparto ibrido, avviato solo qualche giorno fa, è il dottor Giuseppe Manca, già direttore di Chirurgia Generale. “Abbiamo costituito una task force e devo dire che siamo partiti bene- dice Manca- c’è chi si occupa esclusivamente del Covid e chi, invece, delle altre patologie. E’ un reparto vincente perché qui curiamo pazienti con patologie che solo casualmente sono risultati positivi al Covid ma non hanno sintomi del virus. Questo tipo di organizzazione ci permette di non sottrarre posti letto a chi invece è malato di Covid”. I nuovi posti letto sono stati collocati nel reparto di Chirurgia plastica e possono ospitare sino ad un massimo di 20 pazienti, di cui 10 pediatrici: le nuove disponibilità affiancano i 28 posti letto di Pneumologia, i 20 di Malattie infettive e i 15 di Medicina interna già dedicati al Covid. Nel frattempo i posti letto della Chirurgia plastica sono stati momentaneamente riposizionati in Otorinolaringoiatria e in Chirurgia vascolare.
“Abbiamo 20 posti letto che gestiamo con grande tranquillità. Un open space con un’area pediatrica gestita dal dottor Moramarco e dove ci sono anche i care giver visto che si tratta di bambini. Al momento abbiamo 2/3 minori che sono gestiti direttamente dai pediatri -spiega Manca- C’è gente con fratture piuttosto che con calcoli alla colecisti, in questo reparto seguono tutte le cure che il caso richiede ma distanziati dai pazienti che invece sono negativi al virus. Il vantaggio è che in questo modo si alleggerisce anche il lavoro del Pronto soccorso perché quando il paziente arriva con un problema e si scopre che è anche positivo al Covid può essere subito trasferito in uno spazio diverso”. E’ notorio infatti che in questo periodo proprio il Pronto Soccorso del Perrino sia in affanno. L’impennata dei contagi e la corsa ai tamponi ha indotto la gente a recarsi in ospedale e l’eccezionale flusso di persone, in queste ore, ha messo in difficoltà i sanitari. E dire che proprio qualche mese fa era stato il consigliere regionale Pier Luigi Lopalco, poi dimesso da assessore alla Sanità perché a disagio rispetto ad alcune scelte e indicazioni del presidente, Michele Emiliano, a suggerire un modello organizzativo simile. Lopalco, oggi, facendo una fotografia dell’attuale fase dell’epidemia ha detto: “Con l’avvento di omicron questa situazione è diventata drammatica ed il sistema ospedaliero non sa più dove mettere chi si ricovera per un motivo qualsiasi (e già, le malattie continuano ad esistere) e all’ingresso in ospedale scopre di essere portatore del virus. Arriva un paziente con una appendicite acuta e si scopre che ha il virus nelle narici. Non è un malato covid 19, anche se noi lo contiamo come tale”. Secondo l’esperto, il modello organizzativo non dovrebbe poi essere così diversi da altri già previsti in ambito ospedaliero. L’ adozione dell’open space nell’ospedale Perrino ha già prodotto i suoi frutti , di fatto alleggerito i lavoro delle urgenze così come ha spiegato anche il direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone : “L’attivazione dell’area mista, così come chiesto della Regione nell’ottica del potenziamento della rete ospedaliera regionale consentirà di decongestionare il Pronto soccorso che, a causa degli organici limitati e della carenza di spazi, sta andando in difficoltà nel fronteggiare la mole di lavoro che l’impennata dei contagi ha determinato. Medici e infermieri, gestendo in maniera dinamica i nuovi 20 posti, riusciranno a regolare meglio i flussi in Pronto soccorso. Il Dipartimento di Scienze chirurgiche si occuperà dei pazienti che saranno ricollocati negli altri reparti per far posto a quelli destinati all’area mista, gestendo spazi e risorse umane”.
Il reparto misto adottato in tempi di emergenza potrebbe essere un modello di riorganizzazione ospedaliera da mantenere anche in futuro. “Si badi bene, non abbiamo scoperto nulla di nuovo. Gli open space esistevano già vent’anni fa nei grandi ospedali. Oggi adottiamo questa buona pratica perché siamo in emergenza- prosegue il direttore Manca- Il personale sanitario, infermieri, Oss, che lavora nel reparto misto è personale fisso che lavora solo lì. Sono i medici specialisti che si dividono tra i reparti. L’assistenza infermieristica è continua anche perché il paziente che si trova in questa area non è particolarmente impegnativo. Questa soluzione ci ha consentito di ottimizzare e razionalizzare le risorse. Inoltre in queste ore sta riaprendo anche l’ospedale Covid di Ostuni dove ci sono altri 60 /80 posti letto disponibili, questo ci darà una grossa mano”. L’ospedale di Ostuni, infatti, nei prossimi giorni tornerà ad accogliere pazienti Covid con 28 posti letto nel reparto di Medicina interna e 20 posti in quello di Pneumologia. Restano attivi 17 posti letto del reparto di Ortopedia per pazienti positivi al Covid ma asintomatici e che necessitano di trattamento chirurgico. Nel frattempo sono state sospese le attività di ricovero già programmate, mentre quelle in urgenza saranno indirizzate in altri ospedali. Sono state sospese, inoltre, tutte le attività ambulatoriali e le relative agende di prenotazione, mentre nelle prossime ore verrà predisposto un piano di recupero delle prestazioni. Inoltre per continuare a garantire assistenza ai pazienti no Covid sarà potenziato il numero di posti letto del reparto di Medicina interna dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana. Questi provvedimenti sono stati adottati per affrontare quella che oramai viene considerata la quarta ondata del virus, più contagioso sebbene meno virulento. Il dottor Manca, tuttavia, è ottimista e ritiene che nei prossimi giorni i contagi andranno a diminuire. “Personalmente penso che superata questa settimana i casi andranno gradatamente a diminuire- dice Manca- Ora siamo nel picco ma a breve andrà tutto a scemare”.