Ancora droni nel carcere di Brindisi: intercettati cellulari destinati ai detenuti

Il carcere di Brindisi continua ad essere violato da droni, pilotati probabilmente da una delle palazzine che circondano la casa circondariale, collocata nel cuore del rione Commenda: la polizia penitenziaria ne ha intercettato uno che aveva superato il muro di cinta e che trasportava due iphone destinati ai detenuti.
Si tratta dell’ennesimo episodio venuto alla luce grazie all’impegno profuso dagli agenti penitenziari. Ma non sempre i droni vengono intercettati, se è vero che qualche giorno prima, sempre all’interno del carcere di Brindisi, ma nelle celle, erano stati sequestrati due smartphone muniti di caricabatteria.
Un tempo era frequente scoprire microcellulari con i quali era possibile soltanto telefonare e che entravano in carcere, spesso, attraverso i familiari durante i colloqui.
Ma ora telefonare non basta più. Con gli smartphone i detenuti effettuano video chiamate e soprattutto hanno la possibilità di usare le chat per mantenere un filo diretto con i complici.
Essendo gli smartphone di dimensioni rilevanti è quasi impossibile farli entrare superando i controlli della polizia penitenziaria e così vengono utilizzati sempre più frequentemente i droni manovrati da veri esperti che riescono a recapitare i telefoni, e quasi sempre anche sostanza stupefacente, davanti alle finestre esterne delle celle. Il carico viene poi agganciato attraverso le sbarre e messo al sicuro.