
Dovrebbe essere svolta nei prossimi giorni l’autopsia sul corpo di Assunta Mele, l’81enne trovata senza vita nel suo appartamento a Manduria, dove viveva con la figlia psicologicamente fragile: lo riporta La Voce di Manduria, che sottolinea la grave fragilità sociale nella quale l’anziana e la figlia, affetta da problemi psichiatrici, vivevano isolate, occasionalmente sostenute da alcuni vicini particolarmente sensibili, che spesso portavano loro un pasto caldo.
Stando a quanto riferito, le due donne abitavano in un appartamento privo di energia elettrica, in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie. Una situazione più volte segnalata sia alla Polizia Locale che ai Servizi Sociali senza che sia mai stata avviata dalle istituzioni preposte la presa in carico del nucleo familiare. Per questo, alla luce di tanto, il fascicolo aperto dal PM di turno della Procura tarantina potrebbe far luce anche sulle eventuali responsabilità in merito.
Il corpo dell’anziana è stato ritrovato martedì 1 luglio riverso a terra nella stanza da letto, in avanzato stato di decomposizione, probabilmente anche a causa delle temperature particolarmente alte di questi giorni.
A lanciare l’allarme, provocando l’intervento dei Carabinieri, è stato un residente della zona, preoccupato per il cattivo odore proveniente dall’abitazione: secondo i sanitari intervenuti, il decesso potrebbe farsi risalire ad almeno almeno cinque giorni prima del ritrovamento. All’interno dell’abitazione i militari hanno trovato anche la figlia della donna, attualmente ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
Marina Poci