Ha atteso tre ore prima di poter essere trasportato dall’ospedale Perrino di Brindisi al Santissima Annunziata di Taranto: tre ore che, con un’emorragia cerebrale in atto, gli sono state fatali.
È morto questa mattina, 9 gennaio, nel reparto di Rianimazione del nosocomio tarantino, Antonio Picciolo, il 39enne brindisino che nella notte tra venerdì e sabato scorsi è giunto al Pronto Soccorso dell’ospedale di Brindisi dopo un malore avvertito in un locale da ballo alla periferia di San Pietro Vernotico.
Picciolo è arrivato al Perrino con un’ambulanza del 118: era cosciente, tanto da aver chiamato al telefono i familiari per tranquillizzarli.
Una volta sottoposto a Tac, è emersa l’emorragia cerebrale: l’assenza nell’ospedale di Brindisi di un medico radiologo interventista ha però impedito il ricovero per effettuare l’intervento salvavita. Sarebbero quindi trascorse circa ancora tre ore prima di ottenere la disponibilità dell’ospedale di Taranto, dove però l’uomo è giunto ormai in coma. I medici tarantini erano stati estremamente chiari con i famigliari dell’uomo, dal momento che le sue condizioni erano apparse sin da subito gravissime.
Sposato, due figli, Picciolo faceva lo stewart e aveva un fisico imponente, tanto che da essere chiamato affettuosamente il gigante buono.
Occorrerà adesso fare piena luce sulle responsabilità. Da Asl Brindisi, al momento, nessuna nota ufficiale.
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